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CAPITOLO 3 – INCONTRI FORTUNATI

Sono le 10:38. Un treno sta viaggiando a gran velocità verso la città di Berlinopoli.
Si tratta della capitale della regione Jermanah, ed è una città famosa perché ogni anno vi si tengono fantastici tornei di pokèmon. Dire che il pokèbattling è lo sport nazionale in Jermanah significa sminuirne l’importanza, diciamo invece che lottare con i propri fedeli amici è una cultura che ci si trasmette da generazioni, e non sono solo i tornei a dimostrarlo: solo a Berlinopoli, per esempio, sono presenti ben tre Zone Safari, due Casinò con ricchi premi in denaro e in pokèmon, un enorme lago dove si organizzano contest del tipo “Cattura il Magikarp più pesante” e innumerevoli palestre dove i migliori allenatori della città si sfidano continuamente in aspre lotte per migliorare insieme al loro team. Per non parlare delle Accademie dove, oltre alle materie base di ogni scuola che si rispetti, si insegna anche il battling competitivo.
Sto pensando (ma forse è meglio dire che sto “Sognando ad occhi aperti”) a tutto questo mentre guardo fuori dal finestrino, e ignoro totalmente i discorsi di Absol e GB. Il primo si sta vantando di avere il team più forte fra tutti noi, mentre il secondo glielo sta rateando. O, più che altro, ne sta evidenziando le abnormi debolezze ai pokèmon fighting:
-e contro Machamp cosa fai?
-beh, lo revengekillo…
-sì, e lo tengono a morire apposta per te.
-bah ma tu che ci capisci di battling!
Il paesaggio è comunque molto più interessante delle loro discussioni: stiamo attraversando in questo momento la catena delle Alpj, e non posso non rimanere a bocca aperta guardando il sole riflettere i colori dell’arcobaleno sulla neve perenne che caratterizza queste imponenti montagne.
A un certo punto, qualcosa attira la mia attenzione. Non c’è forse un pokèmon volante che sta passando maestosamente in mezzo alle cime di quei due monti? Strizzo gli occhi e appiccico il naso al vetro. Un Fearow? No, molto più grande… Aerodactyl? È estinto da tempo, andiamo… Eppure, tutti quei colori mi ricordano qualcosa.
Ho-oh.
No, non l’esclamazione. Mi sa che quello è Ho-oh. Tiro fuori il pokèdex con le mani che mi tremano dall’emozione (e infatti lo faccio cadere un paio di volte prima di riuscire ad aprirlo).
Alzo lo sguardo e il pokèmon misterioso è ancora lì, abbasso lo sguardo sul pokèdex ma il mio obiettivo è chiaramente troppo lontano per essere individuabile dal sofisticato strumento. Scrivo il nome sulla piccola tastierina di cui è dotato e l’immagine appare. Rialzo lo sguardo per controllare, e proprio in quel momento entriamo in galleria.
-cazzo, che sfiga! Proprio ora la galleria! Ragazzi mi sa che ho visto Ho-oh, assurdo, venite a vedere!
Ma nessuno dei due mi sta cagando di striscio, infatti la loro discussione si è infiammata e si stanno urlando praticamente addosso, i rispettivi nasi così vicini che potrebbero baciarsi se uno dei due allungasse il collo ancora un pelo.
-Absol sei sempre il solito sbruffone, il tuo team fa cagare il cazzo!!
-ma taci GB e impara a buildare prima di venire a criticarmi!!
Bah, meglio lasciarli perdere, affaracci loro. Io però ho bisogno di essere sicuro di ciò che ho visto. Stiamo per uscire dalla galleria… ecco… ci siamo. Torno ad appiccicare il naso al finestrino e… sparito. Non c’è assolutamente nulla nel limpido cielo invernale delle Alpj.
Che me lo sia sognato? Impossibile.
Fisso nuovamente il pokèdex, premo il pulsante delle descrizioni, e la voce registrata parte con la monotonia che la contraddistingue: “Le sue piume sono di sette colori. Si dice che chiunque lo veda sarà per sempre felice.”.
Per sempre felice. Un sorriso da ebete mi si dipinge sul viso, ma non posso farci niente. Molti non credono alle descrizioni del pokèdex, ritenendole sciocche superstizioni. Ma io non sono uno qualunque no? Sono Hyper-Red, e diventerò il fottutissimo Campione della Lega Pokèmon!
Mi appoggio sul sedile e chiudo gli occhi soddisfatto.

-Hyper. Hyper! Svegliati, siamo arrivati! Siamo a Berlinopoli, cazzo!
Apro gli occhi. GB mi sta scuotendo piuttosto violentemente, e non posso fare a meno di alzare lo sguardo verso di lui. Ha un occhio nero.
-ma che diavolo…
-niente, piccola discussione innocente. E cmq, dovresti vedere Absol. Dai muoviti, che quello sbruffone è già sceso dal treno, è più esaltato di me e te messi insieme.
Non lo credo, sinceramente. Da quando ho aperto gli occhi mi sento perfettamente sveglio, ed eccitato come un bambino che all’acquario di Jeenva non solo ha visto gli squali ma ci sta facendo una nuotatina insieme.
Mi fiondo verso l’uscita con GB alle calcagna. Salto i tre scalini che dovrebbero condurti fuori dal treno e in un batter d’occhio sono a terra. Berlinopoli! Ma ci pensi?!?!
-Absol, dove andiamo adesso? Al Casinò Mime? Alla Zona Safarydos? Dai che aspettiamo non sto più nella pelle!!
-aspetta Hyper, andiamo a portare le valigie all’hotel, l’ho prenotato da casa ed è qui a due passi. Vedi quel McRonald? Dovrebbe essere proprio là di fianco, se la cartina dice bene.
-va bene, va bene… facciamo a chi arriva prima però ok?
-eddai Hyper, non vedi che la mia valigia è il doppio del tuo zaino…
Ma chi lo ascolta più? Sto già correndo verso il McRonald alla velocità di un Jolteon col pepe al culo. Semplicemente, non vedo l’ora di visitare la città… ma mi rendo conto che non ci sarà tutto il tempo che vogliamo: la Lega Pokèmon comincia fra poche settimane, e dovremo crearci dei team competitivi e allenarci per strada. Poco tempo per divertirci, molto da dedicare invece all’allenamento. Sarà comunque fantastico.
Sto pensando a tutto questo quando sbatto con violenza contro un armadio.
O almeno così mi pare.
Alzo lo sguardo e mi trovo di fronte un uomo biondo (o castano chiaro? Non capisco bene con tutto sto sole), con un paio di occhiali da sole da poker, in semplice tuta e scarpe da ginnastica. Mi sembra una faccia conosciuta…
-oh scusa pivello! Non volevo stamparti per terra in quel modo! Ah-ah-ah.
Questa parlata! Mi ricorda Alex Schwarzer, quello della pubblicità dei Killer fette al latte. Mi scappa una risatina. Eppure questo aspetto… dove l’ho già visto diamine?
-beh che hai da ridere? Vuoi che ti faccio ridurre a una sottiletta dal mio snorlax?
Appena pronuncia queste parole, mi salta in mente la sua identità: Persona! Ma certo, l’ho visto in televisione l’anno scorso, lottò ai quarti di finale della Lega Pokèmon, proprio contro Zetsu! Fu una lotta molto combattuta ma alla fine dovette soccombere al campione dell’Orpo Team.
Balzo in piedi, mi pulisco in fretta e furia i vestiti e gli tendo la mano:
-perdonami, pensavo ad altro! Mi chiamo Hyper-Red. Tu sei persona giusto? Ti ho riconosciuto! Ti ho visto in televisione! Incredibile!
-…sì sono io. Beh, che diavolo, hai già detto tutto. Piacere comunque.
Nel frattempo mi hanno raggiunto Absol e GB. E proprio quando Persona sta per stringermi la mano, Absol comincia a parlare a sproposito:
-ehi Hyper cosa ti ha fatto questo buzzurro! L’ho visto, ti è venuto chiaramente addosso apposta! Non osare trattare così un mio amico sai? Ti sfido a una lotta pokèmon!
Persona è chiaramente perplesso, ma solo per un secondo:
-e tu chi sei pivello? Beh, non mi interessa molto in fondo. Accetto la sfida. Vieni con me, qua vicino c’è una palestra con uno stadio decente.
Diavolo, non siamo ancora arrivati e già cominciano i problemi… speriamo in bene.
Mi incammino insieme ai miei amici e al nostro nuovo avversario, e guardo il cielo: nessuna traccia di Ho-oh. Beh, la fortuna non si sarà mica già esaurita, no?