NetBattle Forum - Pokémon Battling

Votes taken by g_f

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    auguri al buon asukkya (rip)
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    AUGURI ALESSANDRO :wink: LéLéLéLéLéLéLéLéLéL
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    jirachi firepunch/toxic/wish/protect max hp max def al posto di ttar

    hp ghost o brick break >> eq su heracross

    cb snorlax max atk max spdef > celebi
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    dopo la psicanalisi ha provato a staccarsi l'uccello
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    CITAZIONE
    Lo psicoanalista è uno psicoterapeuta che ha una formazione ad orientamento psicoanalitico, che è uno dei tanti orientamenti esistenti. La psicoanalisi infatti è un tipo di psicoterapia, ma la psicoterapia non è necessariamente ed esclusivamente psicoanalisi.

    uh, allora volevo dire psicoterapeuta, non psicanalista (o forse volevo mandare moon a farsi convincere di amare il pene)
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    provare a rapportarti con uno psicanalista serio potrebbe essere un ottimo primo passo. lui poi deciderà se hai bisogno di integrare la cura con i farmaci o meno. certo noialtri per parlare ci siamo, attraverso il forum però non basta perché manca tutta una parte di vicinanza umana che è biologicamente importante; io personalmente se posso / hai voglia però volentieri, visto che condividiamo la stessa regione, perciò magari qualche volta a milano ci possiamo trovare.

    una cosa che posso dirti è che anedonia e depressione nascono dall'inazione (e non il viceversa, per quanto ci sia un feedback tra le cose), perciò coltiva i tuoi interessi (culturali, sportivi, sociali) e mettici più impegno di quanto ce ne hai mai messo prima. le emozioni possono essere usate come carburante per le azioni, quando impari a conviverci e ad accettarle. passare la propria vita cercando di evitare la tristezza porta alla malinconia. inseguire la spensieratezza e l'allegria a tutti i costi porta a panico ed ansia quando questi sentimenti non ci sono. la felicità vera e permanente sta molto più vicino all'accettazione che all'allegria. sei giovane e sei in un periodo di transizione; è lo stesso in cui mi sono trovato anche io. io personalmente sono passato dal "non capire" la rassegnazione e l'accettazione di molti adulti che stimavo profondamente - come potevano rimanere così calmi di fronte alle questioni sociali, umanitarie, intellettuali... che stavano più a loro a cuore, quando queste venivano mutilate da qualche idiota? - perché su tante cose avevo il fuoco nelle vene, dalla politica ai diritti alla concezione di competitive pokémon. ma in un paio d'anni di profondo cambiamento (quelli in cui ho fatto di tutto tranne scrivere la tesi) ho iniziato a stimare molto di più i valori della quiete dello spirito, del non reagire a tutte le provocazioni, della civiltà del confronto, e tutto questo mi ha portato da una fondamentale inquietudine di fondo mai risolta per il senso del vivere (ha senso per un ateo "cercare" il senso della vita, nonostante "sappia" che non ne ha?) al trovare un senso profondo non a priori, ma a posteriori, nell'amore per la conoscenza e per tutto ciò che considero bello, in natura e nell'uomo. il mio senso della vita è nell'aiutare le persone per quel che mi è possibile e fare bene al mondo, e credere nel progresso sociale, culturale ed ecologico. tutto questo è nato dallo smettere di rimurginare sui torti e sulle stronzate, ma forse ancora più nel profondo dallo smettere di credere alla favola del libero arbitrio (se devo essere ateo, è giusto che io lo sia fino in fondo, e non sostituendo a dio me stesso) e iniziando invece a capire per davvero le persone, cosa in cui per altro sono molto bravo, oltre alla struttura della società e alla natura.

    tutto questo è stato un percorso in più tappe, che non ha richiesto meno di dieci anni.

    l'ateismo non è per tutti (a meno che uno non ci nasca, ateo; suppongo che per te, come per me, l'ateismo sia invece stato un percorso). pone conflitti che non ogni persona può risolvere, perché richiede strumenti culturali profondi ed un notevole coraggio intellettuale. richiede di capovolgere molte domande per trovare la risposta, come quella sull'origine del mondo, che osserviamo adatto alla vita perché non potremmo osservarlo altrimenti. ti richiede di capire la storia della cultura e la storia dell'evoluzione dei propositi degli uomini, e come sono cambiati nelle generazioni. ti richiede di comprendere la struttura della mente di persone che non possono ragionare come ragioni tu, perché la sede dell'astrazione nel loro cervello è molto meno sviluppata, persone come i nostri anziani che non sono malvagi, ma semplicemente non possono ragionare in maniera empatica.

    l'ateismo, più di tutto, è personale, e richiede che tu gli dia un senso. il paradosso dell'allegria che non coincide con la felicità, ma anzi porta ad allontanarvisi, è stato risolto in maniera diversa da diverse culture: per un cristiano praticante la felicità duratura è servire dio; non è ciò che ci rende allegri, o che ci fa provare piacere. per un buddhista la felicità è nella meditazione e nel vivere la vita allontanandosi dalle emozioni forti.

    devi trovare il tuo senso per la vita. devi trovare ciò che ti rende felice.
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    CITAZIONE (Bomber. @ 7/2/2019, 19:21) 
    senza l'ossessione della trasmissione dei miei geni di cui non sento alcun bisogno.

    quello che dice dandy è fondamentalmente sbagliato: a nessun animale (a parte l'uomo, l'unico che paradossalmente in certi casi decide deliberatamente di non avere figli) fotte assolutamente un cazzo della sopravvivenza della propria specie. non ne hanno neanche il concetto. infatti alcuni animali, come i gorilla, assumono dei comportamenti egoistici per la trasmissione dei propri geni (tipo massacrare tutti i nuovi nati una volta che un nuovo silverback prende il comando del branco) che, paradossalmente, stanno portando l'intera specie all'estinzione. ma sono evolutivamente convenienti per il gorilla maschio, nel breve termine. la selezione naturale non agisce sulla specie, ma sugli individui: la natura non ci vede lungo.

    guarda, poi "l'ossessione della trasmissione dei geni" è una cosa che per quattro miliardi e mezzo di anni non ha in effetti sentito nessuno. magari qualche nerd della genetica potrebbe pensarlo giusto in questi anni. ma di sicuro un cane o una scimmia non pensano ai geni, pensano a scopare; ma pure mio nonno guarda ti assicuro che non pensava alla genetica (infatti 57 anni fa mio padre è stato concepito fuori dal matrimonio). quelli che sentono l'avere figli come una missione la sentono più come una missione culturale, che come una missione genetica. perché la società se lo aspetta, o più che altro se lo aspettava fino a qualcosa come trent'anni fa tipo... ora quest'aspettativa c'è molto di meno, e infatti ci sono molte più persone che si chiedono se davvero li vogliono, i figli, o se lo chiedono molto più tardi. o se lo chiedono molte meno volte nella vita: infatti siamo passati dalle famiglie con dodici figli a quelle con uno o due, almeno in certe parti del mondo. secondo me questa è la dimostrazione lampante di come la genetica non voglia dire praticamente nulla sul tema del figliare: è tutta una questione culturale se nel giro di una generazione (da quella dei miei bisnonni a quella dei miei nonni) la gente accetta tranquillamente di fare dieci figli in meno, e considera "ignoranza" quella della generazione precedente.

    l'ossessione che ti dà la genetica è quella di scopare, e quella di prenderti cura dei pupi dopo che sono nati. e devi capire che questo basta per conservare una specie in un mondo senza preservativi. se i preservativi non ci sono non serve metterci l'ossessione di farli, i figli, vengono da soli perché scopi. non so se riesco a farmi capire. è come dire a un idiota come funziona il grilletto di una pistola carica, dargliela in mano e chiedergli di appoggiarsela alla tempia e tirare il grilletto. non devi spiegargli anche che deve suicidarsi, così come la genetica in passato non ha mai dovuto "spiegarti" che devi fare i figli, gli è bastato appiopparti un paio di palle gonfie e metterti a portata di pisello una vagina.

    per fare un esempio di merda, se una specie animale avesse scoperto i preservativi e come usarli diecimila anni fa, oggi avremmo solo i discendenti dei membri di quella specie che avevano sviluppato una mutazione genetica (o culturale!!, tipo la religione) che dava loro l'avversione per il preservativo. tra parentesi, questo è il motivo per cui tutte le religioni che sono sopravvissute più a lungo nella storia sono quelle che incitano alla procreazione - quelle che incitavano all'astensione le abbiamo perdute. curiosamente c'era pure una corrente culturale nel primo cristianesimo che predicava l'astensione. perduta.
    CITAZIONE (Bomber. @ 7/2/2019, 19:21) 
    quindi alla domanda perché avere dei figli, la risposta è: per avere un vantaggio selettivo?

    ?
    la risposta di chi?

    se pensi che ci sia una risposta del genere, stai umanizzando troppo la natura.

    noi esistiamo e ci meravigliamo della bellezza dell'universo e di come sia perfettamente tarato per la nostra esistenza, se le costanti di natura fossero diverse di pochi millesimi di percento il carbonio non avrebbe la sua elettronegatività e la vita non sarebbe possibile. ma il punto è che noi possiamo osservare l'universo proprio perché il carbonio ha la sua elettronegatività. si chiama principio antropico ed è, a vari gradi di interpretazione, la risposta a praticamente ogni quesito esistenziale che puoi porti. solo che richiede una reinterpretazione della domanda; è l'idea che la tua domanda ha senso solo dal momento che esisti per portela.

    l'evoluzione naturale sembra incredibilmente "finalistica": crea delle forme meravigliose come quelle degli animali marini, dei colori bellissimi come quelli delle farfalle, delle interazioni incredibili come quelle delle api con i fiori, delle strutture straordinariamente complesse come il cervello degli uomini, tutto con una funzione incredibilmente ben adatta al suo ambiente. ma la verità è che anche questa è un'illusione affine al principio antropico: si chiama bias di sopravvivenza, ed è essenzialmente l'essere ciechi a tutti gli esperimenti falliti nel corso della storia. durante la seconda guerra mondiale i bombardieri delle forze alleate venivano abbattuti in massa dalla contraerea tedesca, e studiando i veivoli superstiti gli ingegneri avevano scoperto che le zone più crivellate di colpi erano ali e coda. siccome un aereo non può volare se completamente corazzato, pensarono di rafforzare proprio queste parti... ma abraham wald diede un contributo fondamentale facendo notare la fallacia logica del bias di sopravvivenza: gli aerei con ali e coda crivellati erano semplicemente quelli che ce la facevano a tornare; questo significava che ad essere corazzato doveva essere il corpo centrale. il pensionato che passeggia per milano nelle ore pomeridiane e che oggi vede i mendicanti e vucumprà neri in giro per la strada e pensa che tutti i neri che arrivano in italia vadano a fare i mendicanti e i vucumprà commette la stessa fallacia ad esempio, perché la stragrande maggioranza di queste persone è invisibile al pensionato... perché in quelle ore lavora!

    il gorilla maschio di cui dicevo prima, anche lui di sicuro non pensa attivamente al vantaggio selettivo, benché di certo pensi a molte cose mentre stermina la prole del proprio rivale.

    il vantaggio selettivo è una cosa che noi umani usiamo per spiegare un processo di natura. è qualcosa di estremamente affine al principio antropico. è un qualcosa che, semplicemente, non potrebbe andare diversamente una volta innescato: il primo gorilla ad avere scritto nel codice genetico la tendenza a compiere una carneficina ha lasciato più dei suoi geni alla generazione successiva di quanti ne abbiano lasciati i suoi rivali - i cui figli erano morti. ma ora i suoi discendenti o ereditano quel gene, o non lo ereditano, ma quelli che non lo ereditano avranno ad ogni generazione sempre meno chance di essere tra coloro che lasceranno un contributo al pool genetico della popolazione alla generazione successiva, fino a quando non spariranno del tutto (visto che loro non sono quelli che uccidono i figli degli altri, mentre i loro figli sono tra quelli che vengono uccisi). processi di questo tipo, sia genetici che culturali, hanno forgiato il mondo come lo conosciamo oggi: ciò che osserviamo è il bias di sopravvivenza. è la punta dell'iceberg della storia, mentre nascosta al nostro sguardo c'è la grande massa degli errori e dei tentativi falliti che non possiamo osservare.

    Edited by g_f - 7/2/2019, 23:58
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    a lambè a te non piace scopare?

    la selezione naturale agisce in due punti: (a) sullo stimolo sessuale e (b) sulle cure parentali dopo che il figlio l'hai avuto. questo è bastato a far continuare la specie umana negli ultimi cinque milioni di anni. e d'altronde in quattro miliardi e mezzo di anni di storia della vita sulla terra solo piuttosto di recente la selezione naturale ha sentito parlare dei contraccettivi, che ti consentono di svolgere con relativa tranquillità il punto (a) senza mai arrivare a pensare al punto (b), altrimenti avrebbe preso misure in merito.

    in realtà qualcosa di collegato al punto (b) che agisce "retroattivamente" a un certo punto della vita c'è, qualcosa che in mancanza di un figlio ti spinge a riversare amore su *qualcos'altro* di cui deciditi di prenderti cura, e questo sentimento si evolve e ti fa contemplare l'idea di fare un marmocchio. ma non da tutti è sentito o interpretato allo stesso modo, o allo stesso punto della vita, e come sempre dipende tanto da come e con chi sei cresciuto e cosa ti hanno insegnato.
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    le emozioni hanno un odore, ed ormai questa conoscenza è entrata pure nella cultura pop. diversi animali sono in grado di riconoscere questi odori distintamente, tant'è che utilizzano anche strategie per mascherarli; un cane che ha paura mette la coda in mezzo alle gambe per coprire i genitali, una zona del corpo ricca di ghiandole, per evitare il più possibile che un cane rivale ne percepisca l'odore.

    gli esseri umani e gli altri primati non sono animali particolarmente olfattivi, ma ci sono comunque un certo numero di meccaniche sociali e fisiologiche che sono regolate dall'odore, anche per odori che non percepiamo in maniera conscia, o non del tutto. in molti animali sociali il ciclo mestruale è coordinato tra tutte le femmine del gruppo attraverso segnali olfattivi ad esempio, ed in particolare i ritmi del ciclo delle femmine con rango meno elevato si adattano a quello della femmina dominante... la cosa divertente è che le ragazze umane coordinano il proprio ciclo con quello delle coinquiline con cui dividono l'appartamento, e la coordinazione avviene rispetto al ciclo della ragazza più estroversa / espansiva (la femmina dominante?). mi pare anche che dall'odore delle emozioni dipendano, almeno in parte, tanti fattori connessi al primo incontro con qualcuno, tra cui proprio l'attrattività e la facilità con cui si conquistano nuove amicizie, e il successo sociale. ma per la maggior parte di noi questi non sono processi consci; non è che sniffiamo l'aria e diciamo, "ah! questo è uno sfigato della madonna" / "questa mi vuole scopare"... però potremmo essere in grado di percepirlo, a livello di un'area del cervello più antica di quella che usiamo per pensare. un'area che è adibita a percepire le emozioni e, guardacaso, si è evoluta (ed è strutturalmente connessa in maniera profonda) proprio dall'apparato olfattivo...

    infine, bisogna dire che l'apparato olfattivo varia tantissimo da persona a persona, ed esistono odori che un certo naso può percepire e un altro no, o comunque non consciamente.

    tutto questo per dire che non so se hai detto una minchiata o meno. quello che scrivi è decisamente possibile, ma può essere una particolarità del tutto tua, il tuo superpotere speciale, ecco.
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    la prima e più forte fonte di stress nel mondo moderno è la società stessa (ambiente lavorativo, famiglia)

    consiglio un documentario spettacolare a riguardo:
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    a me i soldi sembrano importanti se non ne hai abbastanza per sopravvivere, ma oltre quella soglia diventano potenzialmente dannosi per la tua felicità, dato che ti spingeranno a lavorare per più tempo; e se il tuo lavoro ti piace ok, ma se non ti piace -anche se ci fai una barca di soldi- sei sulla buona strada per sviluppare forme di stress che a loro volta avranno su di te gravi ripercussioni psichice e fisiche.

    CITAZIONE (Luck>Skill @ 4/2/2019, 13:57) 
    cut

    una cosa che ho scoperto abbastanza di recente è la teoria di james lange, che è in giro da parecchio tempo e che sembra supportata dagli esperimenti, per cui è il corpo degli animali a reagire agli stimoli esterni prima del cervello - e il cervello interviene in un secondo momento, "etichettando" quella reazione con un'emozione. è un po' complicato da spiegare, ma essenzialmente è basato sul fatto che il cervello misura la concentrazione nel sangue di alcune sostanze chimiche, soprattutto gli ormoni, e quindi "viene a sapere dal corpo" che sta succedendo qualcosa: il classico esperimento dei test che, somministrata loro la stessa dose di epinefrina, diventano assurdamente impazienti e lamentosi se esposti alla compagnia di un estraneo (l'assistente all'esperimento) che comunica sensazioni negative di fretta e noia, o incredibilmente amichevoli e cordiali se in compagnia di qualcuno che esprime sensazioni positive di soddisfazione e felicità. il corpo produce l'ormone (o in questo caso lo somministra lo sperimentatore), il cervello lo interpreta a seconda della situazione. se siamo felici sorridiamo, ma al contempo pure sorridere spesso aumenta la nostra felicità. anche io andavo a correre, ed è un'ottima valvola di sfogo per lo stress perché dà al cervello un modo per interpretare dei segnali che sarebbero altrimenti autodistruttivi.

    per quanto riguarda l'adozione invece non è per nulla una strada facile secondo me, i bambini dati in adozione arrivano bene o male sempre da storie difficili e rischiano di portarsi dietro le cicatrici di queste storie per tutta l'adolescenza (e a volte la vita), e la cosa può essere un vero inferno per i genitori adottivi. ovviamente lo stesso può assolutamente succedere anche con i figli naturali (metti di avere un figlio come itachi93, probabilmente gli sfracelli la testa sui sassi prima che compia 17 anni), ma se parliamo di probabilità non sarei sorpreso se nel caso degli adottati fosse più alta. dico "non sarei sorpreso" perché in realtà non ne so molto sul tema, parlo un po' per sentito dire e un po' per mia esperienza conoscendo alcuni adottati, quindi potrebbero essere tutte stronzate quelle che ho scritto in questo paragrafo qui.
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    CITAZIONE (;Moonlight @ 1/2/2019, 12:05) 
    G quindi mi stai dicendo che hai già attraversato e superato tutte le 5 fasi dell'elaborazione del lutto: negazione, rabbia, patteggiamento, depressione, accettazione.

    non conosco freud, ma di sicuro un periodo di depressione l'ho avuto, e mi è servito per crescere e aggiungere l'ultimo tassello al mio stare in pace con il mondo. sai che la corteccia prefrontale (la parte della corteccia cerebrale che comunica - e regola - più intensamente con la parte sottostante del cervello, il sistema limbico, che è il responsabile delle emozioni) continua a crescere fino a 27-28 anni? è anche la parte del cervello evolutivamente più recente.

    :pala:

    CITAZIONE (Coffe @ 1/2/2019, 13:28) 
    hai spostato la discussione su un livello differente rispetto a quello in cui l'avevo messa io.

    sì lo so fofe, infatti sto barando, ma d'altra parte io non ho mai detto di volere figli, né volevo provare a far cambiare idea a te. però secondo me è divertente ripensare a quanta strada abbiamo fatto da quando eravamo dei marmocchi a quando degli adolescenti a quando, alla fine, siamo diventati grandi - e chi a ottant'anni non lo è mai diventato. e alla fine vale sempre la pena di guardare le cose da una prospettiva differente, anche se non ci interessa provarle - in questo caso, la ribellione come crescita, anziché come un fatto puramente negativo.

    inoltre il titolo dice esplicitamente che è un topic di riflessioni sulla vita oltre che sui figli quindi puppa *-*
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    CITAZIONE (Coffe @ 24/1/2019, 19:24) 
    abbiamo un rapporto un po' strano, parliamo poco e mai di interessi personali e/o roba diversa dalla routine del tipo "quando hai il prossimo esame / come sei messo con la ricerca del lavoro / hai fatto x"

    crescendo, gran parte dei rapporti padre-figlio diventano così; semplicemente perché vengono a mancare gli interessi in comune di cui parlare, fatto che è accentuato ancora di più da quanto rapidamente cambia il mondo in questi anni (mentre cento anni fa un figlio viveva praticamente le stesse esperienze che aveva vissuto suo padre prima di lui, per esempio). uno può ancora parlare se ha le domande giuste, per esempio quelle sui sentimenti, ma questa è una competenza che non è così comune - la domanda tipica del padre al figlio di otto-sedici anni è "come è andata a scuola / cos'hai fatto", non "come ti sei sentito a scuola, cosa ti ha interessato, cosa hai provato".

    ovviamente non perdere il rapporto con il padre quando si cresce è positivo ma non è tanto quello il punto, più che altro è piacevole per il padre, se ci tiene (il figlio tira avanti comunque come hanno sempre fatto tutti i figli che hanno perso il rapporto con i loro padri dall'inizio della storia); quello che è davvero importante per la felicità del figlio, soprattutto in età adulta, è invece la sua interazione con il genitore in questi primi anni di vita, che deve essere il più ricca e stimolante possibile (tante storie, tante attività). fino a sei o sette anni papà è pur sempre un eroe, e cosa c'è di meglio che vivere avventure con qualcuno che è un eroe (certificatamente)? le connessioni neuronali esplodono come fuochi d'artificio. si formano archi e ponti nella mente, "superstrade preferenziali per il piacere", che non avranno mai più occasione di formarsi durante la vita dell'individuo. è per quello che gli psicanalisti ce l'hanno così tanto con l'infanzia. i bambini che non ricevono sufficienti stimoli nell'età della formazione rimangono indietro sul piano cognitivo per tutta la vita.
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    coinvolgilo! parlagli di cose che ti appassionano :) senza cazzate e imbarazzi, parlagli chiaro come faresti con un adulto che rispetti ma a cui vuoi bene. figurati che io ho parlato di evoluzione biologica con un bambino di cinque anni (il figlio dei miei vicini di casa), ed ora che ne ha sette è sempre in biblioteca a prendere in prestito libri.

    con mio papà (ed è forse il ricordo più bello che ho di me con mio padre) facevamo "il vulcano" con la ghiaia nel cortile di casa, poi nel cratere lui ci metteva la benzina e gli dava fuoco. una volta abbiamo quasi mandato a fuoco il pino che c'era lì accanto.

    se hai anche solo una minima capacità tecnica, mettiti con lui a smontare oggetti come le radio e i motorini elettrici degli elettrodomestici. insegnagli come funzionano le cose.

    e raccontagli un sacco di storie. leggi insieme a lui.

    stai piantando i semi per la sua felicità nella vita adulta. tutto quello che fai con lui in questo periodo della sua formazione conta per lui infinitamente di più della scuola, dell'università e di tutto il resto.
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    AUGURI A TUTTI MERDONI
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