| CITAZIONE (g_f @ 1/2/2019, 09:12) in un certo senso è necessario che ti dia delle delusioni, perché ad un certo punto attraverserà un periodo di ribellione in cui soffrirà moltissimo ed odierà tutti, e penserà che la vita sia una merda (lightball lo sta ancora vivendo, nonostante abbia quarant'anni, ma la durata è personale mi sa). ma è un periodo necessario per la crescita: non diventi grande senza soffrire, perché non capisci le radici della motivazione. lo stesso periodo è pure il periodo delle domande esistenziali: qual è il senso della mia vita?, quale il mio proposito?, perché l'universo è calibrato a pennello in modo da permettere la nostra vita?, perché esiste la sofferenza?, perché sono nato in una regione in cui non si muore di fame mentre al telegiornale proiettano ogni giorno immagini devastanti?, perché la religione, la democrazia e la struttura della società umana, che dovrebbero essere la garanzia ultima di stabilità, sembrano così imperfette e variabili?, i miei valori più profondi possono cambiare?, perché tutti criticano gli organismi del potere?, ...
personalmente io ora conosco la risposta a tutte queste domande, ma non la spoilererei al me stesso dodicenne, anche perché lui non aveva gli strumenti per capirla; sia per un livello di maturità scientifica, sia perché la risposta ad alcune di queste domande, per quanto banale, richiede un certo livello di accettazione che non si sposa bene con il fervore adolescenziale: e questa "pace interiore" necessaria per capire le risposte la si trova solo lungo il viaggio per arrivare a conoscere - o accettare - ciò che si stava cercando. e mentre si cerca, come dicevo, si trova la pace. la felicità vera, non quella temporanea fatta di emozioni come l'allegria o l'eccitazione, sta sullo stesso cammino dell'accettazione, ed è necessario percorrerlo anche se porta a quei momenti di infelicità che possono assumere la forma di ribellioni adolescenziali o, specie più avanti nella vita, fenomeni di umore depresso.
e poi c'è chi questo percorso di conoscenza l'ha abbandonato (la maggior parte delle persone) ed ora è un adulto infelice. o addirittura un anziano in balìa esclusivamente delle proprie emozioni.
fofe, sto highlightando il tuo post iniziale un pezzo alla volta così posso rispondere per bene a tutto. ^-^ hai spostato la discussione su un livello differente rispetto a quello in cui l'avevo messa io. preso atto del fatto che tutti prima o poi e per un periodo più o meno lungo attraversino quella fase (io non l'ho ancora superata del tutto, ad alcune domande non so ancora rispondere anche se alla maggior parte di esse sì), la domanda diventa: perché devo subire tutto questo per una seconda volta, anche se indirettamente? potrei semplicemente rimanere sereno nel mio stato di pace interiore, senza nessun adolescente che prova in ogni modo a turbarlo |
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