Figli, Futuro & Riflessioni sulla vita

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    io non ho mai avuto esperienze del genere.
    da piccolo vedevo mio padre molto poco, lavorava spesso fuori città nel periodo in cui avevo dai 5 agli 8/9 anni, una volta che è riuscito a prendere il lavoro che gli permetteva di stare con la famiglia più tempo inoltre non mi ha mai portato a fare certe attività, principalmente anche perché non ha nessun tipo di hobby come potrebbe essere per esempio la pesca.
    ciò non significa che non mi voglia bene ma per il carattere che ha non è il classico padre che ha un ruolo quasi di amico con il proprio figlio.
    abbiamo un rapporto un po' strano, parliamo poco e mai di interessi personali e/o roba diversa dalla routine del tipo "quando hai il prossimo esame / come sei messo con la ricerca del lavoro / hai fatto x"
     
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    CITAZIONE (LaTorba @ 24/1/2019, 19:22) 
    accipicchia quante positive vibes, sono colpito (serio)

    sarà che stiamo invecchiando, ma va bene

    Dave tu dovresti avere sui 23 anni, giusto? Fa strano pensare a dei coetanei che si trovano già in situazioni di responsabilità così grandi, ma al tempo stesso da modo di riflettere su se stessi e su come ci comporteremmo.
    Tanto rispetto per te che la stai affrontando a dovere, da quanto leggo.

    Ti ringrazio molto.



    CITAZIONE (Coffe @ 24/1/2019, 19:24) 
    io non ho mai avuto esperienze del genere.
    da piccolo vedevo mio padre molto poco, lavorava spesso fuori città nel periodo in cui avevo dai 5 agli 8/9 anni, una volta che è riuscito a prendere il lavoro che gli permetteva di stare con la famiglia più tempo inoltre non mi ha mai portato a fare certe attività, principalmente anche perché non ha nessun tipo di hobby come potrebbe essere per esempio la pesca.
    ciò non significa che non mi voglia bene ma per il carattere che ha non è il classico padre che ha un ruolo quasi di amico con il proprio figlio.
    abbiamo un rapporto un po' strano, parliamo poco e mai di interessi personali e/o roba diversa dalla routine del tipo "quando hai il prossimo esame / come sei messo con la ricerca del lavoro / hai fatto x"

    So cosa vuol dire la prima parte di quello che hai detto. E' stato così anche con mio padre.
    Io quando ho iniziato la ''gavetta'' nella ristorazione (ti sbattono subito a fare il lavapiatti) tornavo a casa spesso all'una di notte e nella stagione estiva certe volte anche dopo le 3 (quasi duecento coperti).
    Fortunatamente ho fatto carriera e adesso sono cuoco in seconda. Ti rompi il culo quasi alla stessa maniera ma appena chiude la cucina, alle 23.30 te ne vai a casa.
     
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    Raga io sono rimasto lo stesso coglione di sempre
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    Ciao Slimmo <3
     
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    Ciao Dave
    Mi ha fatto piacere leggere che sei diventato una persona responsabile
    Keep going on, penso che questi momenti della vita rimarranno i migliori di sempre
    Per mia madre che mi ha avuto relativamente presto è stato così
     
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    CITAZIONE (Slimmer @ 24/1/2019, 19:55) 
    Ciao Dave
    Mi ha fatto piacere leggere che sei diventato una persona responsabile
    Keep going on, penso che questi momenti della vita rimarranno i migliori di sempre
    Per mia madre che mi ha avuto relativamente presto è stato così

    Non che avessi molta scelta in realtà
    Quando sai che stai diventando padre o metti la testa a posto o tuo figlio va a stare in mezzo a una strada
    Quindi posso solo ringraziarlo per avermi impedito di rimanere un coglione vita natural durante
     
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    CITAZIONE (Coffe @ 24/1/2019, 19:24) 
    abbiamo un rapporto un po' strano, parliamo poco e mai di interessi personali e/o roba diversa dalla routine del tipo "quando hai il prossimo esame / come sei messo con la ricerca del lavoro / hai fatto x"

    crescendo, gran parte dei rapporti padre-figlio diventano così; semplicemente perché vengono a mancare gli interessi in comune di cui parlare, fatto che è accentuato ancora di più da quanto rapidamente cambia il mondo in questi anni (mentre cento anni fa un figlio viveva praticamente le stesse esperienze che aveva vissuto suo padre prima di lui, per esempio). uno può ancora parlare se ha le domande giuste, per esempio quelle sui sentimenti, ma questa è una competenza che non è così comune - la domanda tipica del padre al figlio di otto-sedici anni è "come è andata a scuola / cos'hai fatto", non "come ti sei sentito a scuola, cosa ti ha interessato, cosa hai provato".

    ovviamente non perdere il rapporto con il padre quando si cresce è positivo ma non è tanto quello il punto, più che altro è piacevole per il padre, se ci tiene (il figlio tira avanti comunque come hanno sempre fatto tutti i figli che hanno perso il rapporto con i loro padri dall'inizio della storia); quello che è davvero importante per la felicità del figlio, soprattutto in età adulta, è invece la sua interazione con il genitore in questi primi anni di vita, che deve essere il più ricca e stimolante possibile (tante storie, tante attività). fino a sei o sette anni papà è pur sempre un eroe, e cosa c'è di meglio che vivere avventure con qualcuno che è un eroe (certificatamente)? le connessioni neuronali esplodono come fuochi d'artificio. si formano archi e ponti nella mente, "superstrade preferenziali per il piacere", che non avranno mai più occasione di formarsi durante la vita dell'individuo. è per quello che gli psicanalisti ce l'hanno così tanto con l'infanzia. i bambini che non ricevono sufficienti stimoli nell'età della formazione rimangono indietro sul piano cognitivo per tutta la vita.
     
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    Quando arriva questo tipo di topic leggo attentamente i posts faccio bilanci sulla mia vita e confermo ancora una volta di essere definitivamente in rosso

    Che palle ho bevuto
     
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    When a true genius appears, you can know him by this sign: that all the dunces are in a confederacy against him

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    Vorrei aver potuto vivere la mia crescita con mio padre, ma i miei si sono divorziati quando ero piccino (7 anni) e ho potuto vederlo solo 1 volta ogni 2 settimane finché non ho raggiunto i 14 anni, e a quel punto era già un po' troppo tardi. E la cosa ha influenzato tantissimo la mia crescita.

    Il mio rapporto con lui si è molto rafforzato negli ultimi mesi, penso mi capisca di più adesso che negli altri 25 anni, non so bene come mai. Sarà che ormai siamo più amici che padre e figlio, viste le circostanze.
     
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    CITAZIONE (Coffe @ 9/9/2016, 23:09) 
    puoi provare ad educare un figlio con tutti i sani principi di questo mondo, però se ti va male ti va male, i figli ribelli capitano anche nelle famiglie per bene, non è solo una questione culturale e di educazione, anche la genetica fa il suo, e questo non puoi controllarlo. E' molto più probabile che ti esca un figlio che non rispetti le tue aspettative e che ti dia molte delusioni che il contrario.

    in un certo senso è necessario che ti dia delle delusioni, perché ad un certo punto attraverserà un periodo di ribellione in cui soffrirà moltissimo ed odierà tutti, e penserà che la vita sia una merda (lightball lo sta ancora vivendo, nonostante abbia quarant'anni, ma la durata è personale mi sa). ma è un periodo necessario per la crescita: non diventi grande senza soffrire, perché non capisci le radici della motivazione. lo stesso periodo è pure il periodo delle domande esistenziali: qual è il senso della mia vita?, quale il mio proposito?, perché l'universo è calibrato a pennello in modo da permettere la nostra vita?, perché esiste la sofferenza?, perché sono nato in una regione in cui non si muore di fame mentre al telegiornale proiettano ogni giorno immagini devastanti?, perché la religione, la democrazia e la struttura della società umana, che dovrebbero essere la garanzia ultima di stabilità, sembrano così imperfette e variabili?, i miei valori più profondi possono cambiare?, perché tutti criticano gli organismi del potere?, ...

    personalmente io ora conosco la risposta a tutte queste domande, ma non la spoilererei al me stesso dodicenne, anche perché lui non aveva gli strumenti per capirla; sia per un livello di maturità scientifica, sia perché la risposta ad alcune di queste domande, per quanto banale, richiede un certo livello di accettazione che non si sposa bene con il fervore adolescenziale: e questa "pace interiore" necessaria per capire le risposte la si trova solo lungo il viaggio per arrivare a conoscere - o accettare - ciò che si stava cercando. e mentre si cerca, come dicevo, si trova la pace. la felicità vera, non quella temporanea fatta di emozioni come l'allegria o l'eccitazione, sta sullo stesso cammino dell'accettazione, ed è necessario percorrerlo anche se porta a quei momenti di infelicità che possono assumere la forma di ribellioni adolescenziali o, specie più avanti nella vita, fenomeni di umore depresso.

    e poi c'è chi questo percorso di conoscenza l'ha abbandonato (la maggior parte delle persone) ed ora è un adulto infelice. o addirittura un anziano in balìa esclusivamente delle proprie emozioni.

    fofe, sto highlightando il tuo post iniziale un pezzo alla volta così posso rispondere per bene a tutto. ^-^
     
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    G quindi mi stai dicendo che hai già attraversato e superato tutte le 5 fasi dell'elaborazione del lutto: negazione, rabbia, patteggiamento, depressione, accettazione.
     
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    Ma quindi G_f io che sono ancora un ribelle sono ancora adolescente???
     
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    CITAZIONE (Dark Armed Dragon @ 1/2/2019, 12:14) 
    Ma quindi G_f io che sono ancora un ribelle sono ancora adolescente???

    Teo secondo la teoria dell'elaborazione del lutto, le 5 fasi non devono avere per forza quell'ordine e non bisogna per forza provarle tutte, quindi non per forza sei ancora adolescente
     
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    CITAZIONE (g_f @ 1/2/2019, 09:12) 
    in un certo senso è necessario che ti dia delle delusioni, perché ad un certo punto attraverserà un periodo di ribellione in cui soffrirà moltissimo ed odierà tutti, e penserà che la vita sia una merda (lightball lo sta ancora vivendo, nonostante abbia quarant'anni, ma la durata è personale mi sa). ma è un periodo necessario per la crescita: non diventi grande senza soffrire, perché non capisci le radici della motivazione. lo stesso periodo è pure il periodo delle domande esistenziali: qual è il senso della mia vita?, quale il mio proposito?, perché l'universo è calibrato a pennello in modo da permettere la nostra vita?, perché esiste la sofferenza?, perché sono nato in una regione in cui non si muore di fame mentre al telegiornale proiettano ogni giorno immagini devastanti?, perché la religione, la democrazia e la struttura della società umana, che dovrebbero essere la garanzia ultima di stabilità, sembrano così imperfette e variabili?, i miei valori più profondi possono cambiare?, perché tutti criticano gli organismi del potere?, ...

    personalmente io ora conosco la risposta a tutte queste domande, ma non la spoilererei al me stesso dodicenne, anche perché lui non aveva gli strumenti per capirla; sia per un livello di maturità scientifica, sia perché la risposta ad alcune di queste domande, per quanto banale, richiede un certo livello di accettazione che non si sposa bene con il fervore adolescenziale: e questa "pace interiore" necessaria per capire le risposte la si trova solo lungo il viaggio per arrivare a conoscere - o accettare - ciò che si stava cercando. e mentre si cerca, come dicevo, si trova la pace. la felicità vera, non quella temporanea fatta di emozioni come l'allegria o l'eccitazione, sta sullo stesso cammino dell'accettazione, ed è necessario percorrerlo anche se porta a quei momenti di infelicità che possono assumere la forma di ribellioni adolescenziali o, specie più avanti nella vita, fenomeni di umore depresso.

    e poi c'è chi questo percorso di conoscenza l'ha abbandonato (la maggior parte delle persone) ed ora è un adulto infelice. o addirittura un anziano in balìa esclusivamente delle proprie emozioni.

    fofe, sto highlightando il tuo post iniziale un pezzo alla volta così posso rispondere per bene a tutto. ^-^

    hai spostato la discussione su un livello differente rispetto a quello in cui l'avevo messa io.
    preso atto del fatto che tutti prima o poi e per un periodo più o meno lungo attraversino quella fase (io non l'ho ancora superata del tutto, ad alcune domande non so ancora rispondere anche se alla maggior parte di esse sì), la domanda diventa: perché devo subire tutto questo per una seconda volta, anche se indirettamente? potrei semplicemente rimanere sereno nel mio stato di pace interiore, senza nessun adolescente che prova in ogni modo a turbarlo
     
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    CITAZIONE (Luck>Skill @ 29/1/2019, 16:02) 
    Vorrei aver potuto vivere la mia crescita con mio padre, ma i miei si sono divorziati quando ero piccino (7 anni) e ho potuto vederlo solo 1 volta ogni 2 settimane finché non ho raggiunto i 14 anni, e a quel punto era già un po' troppo tardi. E la cosa ha influenzato tantissimo la mia crescita.

    Il mio rapporto con lui si è molto rafforzato negli ultimi mesi, penso mi capisca di più adesso che negli altri 25 anni, non so bene come mai. Sarà che ormai siamo più amici che padre e figlio, viste le circostanze.

    >avere un padre kok
    Non vedo il mio da quando avevo 6 anni e l'ultima volta mi ha dato un calcio supersonico che mi ha fatto volare perchè gli avevo chiesto 5 euro per comprare il peluche di un topo rosa ;;
    Non leggerò tutto il topic ma siccome mi annoio e avendo letto il titolo vi dirò la mia sulla questione paternità!!!
    Ho 22 anni e voglia di figliare pari a 0, forse dovuta alla mia sociopatia e al fatto che a 22 anni il più grosso achievement sia stato toppare la ladder con empoleon, faccio fatica a prendermi responsabilità nella vita di tutti i giorni come lavorare o divertirmi, mantenere relazioni d'amicizia o il mostrare alle persone che si chiedono dove io sia finito che ancora esisto, quindi figurarsi fare il genitore...
    Essere padre implica l'aver avuto una relazione stabile con una ragazza (e già qua mi sembra kinda impossible ma vb), anche trovassi la persona giusta sarebbe davvero qualcosa che eviterei come la morte, non mi sento in grado di potergli offrire qualcosa nè mi sento in grado di potermene occupare in modo degno ;)
    Senza considerare che nascerebbe nel secolo delle ansie e delle preoccupazioni, prob meglio che se ne resti dentro alle mie palle
     
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85 replies since 9/9/2016, 23:09   2227 views
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