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Smettila di fare la vittima #metoo13 . -
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Lo sono ._. . -
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ricordatevi che la prima gallina che canta ha fatto l'uovo quindi gf ha un qi di 76 . -
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ho detto 69, somaro . -
+1 .
bellissimo film
quando hanno celebrato noam chomsky sono morto. -
+2 .
tornando al discorso, dell'homeschooling la cosa che mi fa riflettere è quanto bene possa fare imparare tutto quello che serve da un unica testa o due se entrambi i genitori si dedicano all'insegnamento del figlio.
è vero che si può studiare da tanti libri diversi e poter assorbire diversi punti di vista su un argomento allo stesso modo, però penso che il reale guadagno di andare a scuola sia il confronto diretto, sia con i professori sia con i compagni. scambiarsi opinioni, idee, pensieri con quante più persone è un modo di apprendere molto più stimolante e produttivo dal mio punto di vista. il nucleo familiare per quanto possa essere costituito da genitori brillanti ed effettivamente non manchevoli da nessun punto di vista nelle modalità di insegnamento è cmq un ambiente chiuso. per quanto mi riguarda quindi ciò che impari a scuola ha tutto a che fare tranne che con i contenuti stilati nei programmi. non sono mai stato un alunno modello e a partire dal terzo superiore ho smesso di frequentare arrivando sempre al numero minimo di presenze necessarie, in formula pressoché scientifica, perché non ho avuto un buon rapporto con i miei professori e il loro modo di trasmettere contenuti come a voler riempire dei sacchi vuoti. per poter trasmettere in maniera efficace qualcosa devi essere una persona appassionata e lasciarlo trasparire dal tuo modo di insegnare, di professori poco appassionati o anche incapaci ce ne stanno troppi. penso che in tutto il mio percorso nella scuola dell'obbligo di professori cosi ne avrò incontrati due e probabilmente sono pure stato fortunato.
poi era interessante il discorso di coffe sui percorsi individualizzati.. chi meglio di un genitore è in grado di prendersi cura e capire esigenze e limiti del proprio figlio? può essere un punto a favore dell'educazione in casa. i professori hanno dei programmi e dei tempi per rispettarli possono essere più o meno elastici ma non si scappa.. -
.poi era interessante il discorso di coffe su percorsi individualizzati.. chi meglio di un genitore è in grado di prendersi cura e capire esigenze e limiti del proprio figlio? può essere un punto a favore dell'educazione in casa. i professori hanno dei programmi e dei tempi per rispettarli possono essere più o meno elastici ma non si scappa.
il figlio stesso.
comunque in generale sono d'accordo con quello che hai detto, bomber-quintiliano. -
.è vero che si può studiare da tanti libri diversi e poter assorbire diversi punti di vista su un argomento allo stesso modo, però penso che il reale guadagno di andare a scuola sia il confronto diretto, sia con i professori sia con i compagni. scambiarsi opinioni, idee, pensieri con quante più persone è un modo di apprendere molto più stimolante e produttivo dal mio punto di vista.
sinceramente per me i compagni dalla prima elementare alla terza media erano lì per sparare minchiate assieme. non ho mai avuto un confronto serio su temi interessanti con loro. alle elementari si parlava solo di calcio, ed alle medie si parlava solo di sborra. e nonostante non mi dispiacesse avere gente con cui ridere, ho sempre sentito anche il bisogno di fare domande e confrontarmi con qualcuno, per cui non restavano che i professori. ma nessun altro ha vissuto la scuola in maniera "partecipativa" quanto me, neppure alle superiori... dove avevo tre persone con cui parlare di cose che mi interessavano. anni bui per me quelli delle superiori, in generale; un po' come ci si aspetterebbe dalla storia del ragazzo di paese proiettato in un liceo classico di cittadini snob, tre quarti dei quali provenienti da famiglie della classe dirigente italiana. non c'è stato granché da divertirsi, anche perché detestavo le materie d'indirizzo. comunquesia, c'era veramente poca discussione possibile con i compagni da cui arricchirsi, e tra di loro anche i discorsi si limitavano al chi è amico di chi, chi esce con chi, chi è figo, chi puzza, occasionalmente sport, raramente cinema e per la maggior parte stronzate da adolescenti, ma io non ero più un ragazzino delle medie (dove ero comunque molto "adulto" per la mia età, ma alle superiori ancora di più), e cercavo qualcosa di differente da questo. sono dovuto arrivare all'università per trovare gente a cui interessasse parlare sistematicamente di... quello che si studiava all'università.CITAZIONEnon ho avuto un buon rapporto con i miei professori e il loro modo di trasmettere contenuti come a voler riempire dei sacchi vuoti. per poter trasmettere in maniera efficace qualcosa devi essere una persona appassionata e lasciarlo trasparire dal tuo modo di insegnare, di professori poco appassionati o anche incapaci ce ne stanno troppi. penso che in tutto il mio percorso nella scuola dell'obbligo di professori cosi ne avrò incontrati due e probabilmente sono pure stato fortunato.
ci sono davvero tante persone che si sentono così, e sicuramente questo è un punto a favore di quel rapporto 1:1 tra insegnante e allievo che si ha con l'educazione in casa. è più facile distinguere tra l'elaborare i concetti e l'imparare nozioni. nessuno si perde, nessuno resta indietro, non ci si deve adeguare al ritmo degli altri. chi insegna lo fa motivato da una forte passione.. -
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gf perchè hai fatto il classico? . -
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gran scuola di merda. alle medie avevo un professore di disegno tecnico stupido ed ignorante come la merda, ed io non ero in grado di disegnare le tavole... una combinazione che mi ha portato ad odiare il disegno tecnico alla follia. allo scientifico c'era disegno tecnico, al classico no. all'open day del classico promettevano una buona formazione in matematica e nelle materie scientifiche (effettivamente il mio professore di scienze era bravo... mate no comment). greco non sapevo fino a che punto sarei arrivato ad odiarlo. . -
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Io ho fatto l'industriale e non lo scientifico perché alle medie la prof di italiano -e altri miei amici più grandi, ma ancora non immaginavo che fossero stupidini- mi misero addosso una paura fottuta per il latino, ma tornassi indietro farei lo scientifico. Non tanto per la preparazione scientifica, visto che al primo anno quelli usciti dallo scientifico me lo sugavano, ma perché allo scientifico ci si divertiva di più . -
.gran scuola di merda. alle medie avevo un professore di disegno tecnico stupido ed ignorante come la merda, ed io non ero in grado di disegnare le tavole... una combinazione che mi ha portato ad odiare il disegno tecnico alla follia. allo scientifico c'era disegno tecnico, al classico no. all'open day del classico promettevano una buona formazione in matematica e nelle materie scientifiche (effettivamente il mio professore di scienze era bravo... mate no comment). greco non sapevo fino a che punto sarei arrivato ad odiarlo.
gf detto da uno che in prima media pianse davanti alla prof di disegno, come cavolo facevi a non essere in grado di disegnare? io ero il più negato della classe, ma alla fine ho imparato a tirare quelle quattro linee sufficientemente dritte.Io ho fatto l'industriale e non lo scientifico perché alle medie la prof di italiano -e altri miei amici più grandi, ma ancora non immaginavo che fossero stupidini- mi misero addosso una paura fottuta per il latino, ma tornassi indietro farei lo scientifico. Non tanto per la preparazione scientifica, visto che al primo anno quelli usciti dallo scientifico me lo sugavano, ma perché allo scientifico ci si divertiva di più
sono abbastanza convinto che all'industriale fisica si faccia solo al biennio, cosa ti ha convinto a sceglierla all'uni?
p.s. che indirizzo hai fatto all'industriale?. -
.gf detto da uno che in prima media pianse davanti alla prof di disegno, come cavolo facevi a non essere in grado di disegnare? io ero il più negato della classe, ma alla fine ho imparato a tirare quelle quattro linee sufficientemente dritte.
mah mi sembra che tu stia sottovalutando un po' la cosa, c'erano parecchie tavole complicate da fare che non erano proprio quattro linee dritte, anche se io ero sicuramente terribile in quella materia, uno dei peggiori della mia classe. poi ricordo le folli consegne di questo ignorantone che ci obbligava a non prendere appunti mentre spiegava come fare i disegni, pena il voto 0/100. mai presa una sufficienza manco da lontano tranne che nelle tavole di compito, che ovviamente non facevo io, in quelle avevo voti alti e sto coglione non diceva niente - immagino sapesse ma non gliene fregasse abbastanza. una delle influenze più negative della mia vita dato che, non fosse stato per lui, avrei fatto un'altra scelta per le superiori.. -
.mah mi sembra che tu stia sottovalutando un po' la cosa, c'erano parecchie tavole complicate da fare che non erano proprio quattro linee dritte, anche se io ero sicuramente terribile in quella materia, uno dei peggiori della mia classe. poi ricordo le folli consegne di questo ignorantone che ci obbligava a non prendere appunti mentre spiegava come fare i disegni, pena il voto 0/100. mai presa una sufficienza manco da lontano tranne che nelle tavole di compito, che ovviamente non facevo io, in quelle avevo voti alti e sto coglione non diceva niente - immagino sapesse ma non gliene fregasse abbastanza. una delle influenze più negative della mia vita dato che, non fosse stato per lui, avrei fatto un'altra scelta per le superiori.
vabbè io avevo difficoltà non tanto nel fare i disegni quanto effettivamente nel tirare linee dritte con le squadrette, comunque tralasciando ciò, quando hai fatto presente il motivo del perchè della tua scelta a qualcuno più grande di te, come mai non ti ha riso in faccia e detto di non fare il deficiente, visto che disegno tecnico è una delle materie più insignificanti (e tra l'altro inglobata in storia dell'arte) del liceo scientifico?.
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