In questi giorni ho

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    Attacchi d'ansia che mi vengono quando penso che un giorno sarò morto stecchito e il mondo andrà avanti senza di me, e anche pensando che una volta finiti gli studi non avrò più tempo di fare un cazzo e la mia vita praticamente finirà lì. Avevo già passato questa fase in terza superiore, ma con tristezza e non con ansia. Niente di grave, non so nemmeno se definirli attacchi d'ansia, ma mi vengono palpitazioni e nausea.
    Anche a voi succede talvolta?
     
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    Che bello che non ho manifestazioni fisiche correlate ai miei malesseri (a parte le erezioni o. o)

    Vai giù di psicofarmaci e diventa un drogato legale, rovinati la vita una volta diventato dipendente e enjoya i servizi psichiatrici italiani e la tua pensione di invalidità
     
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    "il più quotato adv player dalla morte di seymour"

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    Non mi succede perché è già da un bel po' di tempo che ho preso coscienza del fatto che la vita non abbia un senso e che siamo qui di passaggio solo per un periodo insignificante.

    La morte non è una cosa di cui aver paura, penso che una volta morto tornerai allo stato di non-esistenza in cui ti trovavi prima di nascere, e non avrai modo di farti problemi su quello che succederà dopo. È anche per questo motivo che non mi importa del proliferare della specie, della salvaguardia del pianeta e altre questioni del genere, tanto non ci sarò più né potrò osservarne le conseguenze.

    È triste pensare di dover lavorare una vita intera per sopravvivere e rimandare una condizione inevitabile quale la morte, ma a parte i pochi fortunati che hanno la possibilità di nascere ricchissimi e che quindi non avranno mai bisogno di farlo e potranno godersi la vita a pieno facendo tutto ciò che amano o vogliono provare siamo tutti condannati a quello.

    Se riesci a capire che sei inutile e che non hai potere su di nulla alla fine troverai la pace interiore e in un certo senso non vedrai l'ora di arrivare alla fine. La morte è una liberazione.

    Mi rendo conto che certe volte da quello che scrivo sembro un depresso che sta per suicidarsi, ma no, non è così xd
    Non sono depresso, non voglio suicidarmi e anche se cambierei diverse cose ho una vita tutto sommato discretamente soddisfacente
    Semplicemente vedo la condizione di non-esistenza come migliore di quella dell'esistenza, per una serie di motivi che ho già raccontato in altri topic.
     
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  5. brizz n_n
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    CITAZIONE (;Moonlight @ 18/2/2019, 02:37)
    Attacchi d'ansia che mi vengono quando penso che un giorno sarò morto stecchito e il mondo andrà avanti senza di me, e anche pensando che una volta finiti gli studi non avrò più tempo di fare un cazzo e la mia vita praticamente finirà lì. Avevo già passato questa fase in terza superiore, ma con tristezza e non con ansia. Niente di grave, non so nemmeno se definirli attacchi d'ansia, ma mi vengono palpitazioni e nausea.
    Anche a voi succede talvolta?

    Non sono nella posizione per farti discorsi filosofici sul senso della vita - visto che abbiamo la stessa età mi sembra - quindi sorvolerò sugli aspetti di condivisione dell'esperienza personale ^-^ (e di sicuro non scrivo la mia posizione, perché esporsi su un forum nel 2k19 è LéL).

    Non sono nemmeno in grado di porre una loldiagnosi, per una serie di motivi che non credo di doverti spiegare, però posso dirti per certo che gli attacchi di panico non vanno sottovalutati. Grazie al cazzo dirai tu - e a ragion dovuta lul - però sul serio, se i pensieri che hai sul futuro e sulla vita ti preoccupano al punto di avere delle manifestazioni fisiche, allora forse è il caso di considerare un aiuto specialistico. Con questo non voglio passare per l'insensibile di turno del tipo "sei pazzo, fatti curare", né voglio aprire una parentesi sulla stigmatizzazione della salute mentale o altre stronzate simili (che sarebbe doverosa peraltro, soprattutto nell'ottica di dare un contributo significativo alla discussione, ma è ormai appurato che sono un troll banale), ma semplicemente provare a darti un aiuto concreto. Perché come puoi ben immaginare, anche se ora la gente inizia a postare nel topic la propria opinione (o per trollare/spammare, vabbé.............) tu alla fine rimani della tua idea, a prescindere dai contenuti =(

    Con questo mi rendo conto che forse sto facendo le cose più grandi di quello che realmente sono, però nel post che hai scritto - e penso che sia qualcosa di condivisibile - potrebbero esserci le manifestazioni di qualcosa di più serio di quello che credi. Chiudo qui per non spaventarti inutilmente, visto che in quanto ad ansia mi sembra già a posto xd Tieni solamente presente che se inizi a lavorare ora su te stesso, anche da solo s'intende, questa cosa la risolvi e magari eviti di portartela dietro per tutta la vita =)

    gl e buone cose uwu
     
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    When a true genius appears, you can know him by this sign: that all the dunces are in a confederacy against him

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    CITAZIONE (;Moonlight @ 18/2/2019, 02:37)
    Attacchi d'ansia che mi vengono quando penso che un giorno sarò morto stecchito e il mondo andrà avanti senza di me, e anche pensando che una volta finiti gli studi non avrò più tempo di fare un cazzo e la mia vita praticamente finirà lì.

    CITAZIONE (Coffe @ 18/2/2019, 11:30)
    Non mi succede perché è già da un bel po' di tempo che ho preso coscienza del fatto che la vita non abbia un senso e che siamo qui di passaggio solo per un periodo insignificante.

    Dipende dalla vostra visione della vita, se siete convinto di ciò che hai scritto nel post il mio consiglio è riconsiderare la tua vita in ogni suo aspetto, e pensare con molta attenzione alla storia che vi raccontate nel vostro cervello.

    Noi esseri umani non vediamo la realtà, vediamo una sua proiezione all'interno della nostra mente. È uno dei motivi per cui esistono credenze che noi riteniamo fuori dal mondo, non è solo la voglia di sentirsi "diversi" e parte di una "cospirazione" come i flat earthers o gli anti vaxx...queste persone credono veramente in quello che dicono. È tutta una narrativa che parte da dentro di noi. C'è chi lo chiama autoconvincimento, io trovo il termine un po' riduttivo. Tra l'altro, questi personaggi che noi riteniamo come minimo mancanti di qualche rotella difendono le loro posizioni come se da queste dipendesse la loro vita. Altro comportamento tipico umano. Ci identifichiamo con le nostre idee, e cascasse il mondo siamo in grado di portarcele fino alla bara.

    CITAZIONE (Coffe @ 18/2/2019, 11:30)
    La morte non è una cosa di cui aver paura, penso che una volta morto tornerai allo stato di non-esistenza in cui ti trovavi prima di nascere, e non avrai modo di farti problemi su quello che succederà dopo. È anche per questo motivo che non mi importa del proliferare della specie, della salvaguardia del pianeta e altre questioni del genere, tanto non ci sarò più né potrò osservarne le conseguenze.

    La morte è la cosa più spaventosa che esista, eppure siamo diventati fenomenali a fare finta che non esista. Non pensare alla morte è ciò che facciamo per tutta la nostra vita, avvicinarsi alla morte è la cosa che più cambia le nostre vite, basti pensare ai SEAL dell'esercito americano che praticamente vivono uno stato di near death experience per svariati giorni durante la Hell Week, ed è qualcosa che cambia la loro visione del mondo per sempre.

    Esperienze del genere ci aiutano a conoscerci, e a farci avvicinare al nostro lato spirituale, che in genere affondiamo molto facilmente nelle ore sul divano a strafogarci di schifezze mentre guardiamo Netflix o Instagram.

    CITAZIONE (Coffe @ 18/2/2019, 11:30)
    È triste pensare di dover lavorare una vita intera per sopravvivere e rimandare una condizione inevitabile quale la morte, ma a parte i pochi fortunati che hanno la possibilità di nascere ricchissimi e che quindi non avranno mai bisogno di farlo e potranno godersi la vita a pieno facendo tutto ciò che amano o vogliono provare siamo tutti condannati a quello.

    Questo si ricollega al discorso che facevo prima: puoi arrenderti all'idea di dover "lavorare per tutta la vita" (concetto obsoleto e che sta già sparendo in favore di freelancing e contractors in paesi più avanzati del nostro), oppure puoi combatterla...ci sono modi su modi di guadagnare soldi che non dipendono dalla servitù volontaria a cui si sottopone il 90+% della popolazione.

    Attenzione, i nati ricchi sono messi ancora peggio di noi, loro non hanno veramente alcun motivo per neanche provare a impegnarsi nella vita a fare qualsiasi cosa, visto che crescono negli agi.

    CITAZIONE (Coffe @ 18/2/2019, 11:30)
    Se riesci a capire che sei inutile e che non hai potere su di nulla alla fine troverai la pace interiore e in un certo senso non vedrai l'ora di arrivare alla fine. La morte è una liberazione.

    Coffe caro ti stai facendo consumare troppo dalla negatività...capisco il cinismo e il nichilismo da quale vieni, anche io non ero esattamente raggiante di felicità un paio d'anni fai, ma credimi, affrontare le cose come le stai affrontando tu ti porta al punto di non ritorno in cui tutto sarà terribile, alzarsi dal letto la mattina sarà un peso troppo grande, e finirai nella depressione per davvero. Ho conosciuto tanta gente depressa, tanti hanno cominciato così, con una frustrazione nei confronti della vita fuori dal comune.

    CITAZIONE (brizz n_n @ 18/2/2019, 12:30)
    Tieni solamente presente che se inizi a lavorare ora su te stesso, anche da solo s'intende, questa cosa la risolvi e magari eviti di portartela dietro per tutta la vita =)

    Bingo!

    Nessuno ci insegna mai a lavorare su noi stessi. Eppure c'è un mondo di conoscenza là fuori a riguardo, siamo tutti in grado di esprimere un potenziale incredibile. La nostra mente è in grado di veri e propri miracoli, ma col sistema progettato dalla società attuale, la maggior parte della gente resterà convinta che l'unico modo di vivere è quello in cui si sono intrappolati con le loro stesse mani nel corso degli anni.
     
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    provare a rapportarti con uno psicanalista serio potrebbe essere un ottimo primo passo. lui poi deciderà se hai bisogno di integrare la cura con i farmaci o meno. certo noialtri per parlare ci siamo, attraverso il forum però non basta perché manca tutta una parte di vicinanza umana che è biologicamente importante; io personalmente se posso / hai voglia però volentieri, visto che condividiamo la stessa regione, perciò magari qualche volta a milano ci possiamo trovare.

    una cosa che posso dirti è che anedonia e depressione nascono dall'inazione (e non il viceversa, per quanto ci sia un feedback tra le cose), perciò coltiva i tuoi interessi (culturali, sportivi, sociali) e mettici più impegno di quanto ce ne hai mai messo prima. le emozioni possono essere usate come carburante per le azioni, quando impari a conviverci e ad accettarle. passare la propria vita cercando di evitare la tristezza porta alla malinconia. inseguire la spensieratezza e l'allegria a tutti i costi porta a panico ed ansia quando questi sentimenti non ci sono. la felicità vera e permanente sta molto più vicino all'accettazione che all'allegria. sei giovane e sei in un periodo di transizione; è lo stesso in cui mi sono trovato anche io. io personalmente sono passato dal "non capire" la rassegnazione e l'accettazione di molti adulti che stimavo profondamente - come potevano rimanere così calmi di fronte alle questioni sociali, umanitarie, intellettuali... che stavano più a loro a cuore, quando queste venivano mutilate da qualche idiota? - perché su tante cose avevo il fuoco nelle vene, dalla politica ai diritti alla concezione di competitive pokémon. ma in un paio d'anni di profondo cambiamento (quelli in cui ho fatto di tutto tranne scrivere la tesi) ho iniziato a stimare molto di più i valori della quiete dello spirito, del non reagire a tutte le provocazioni, della civiltà del confronto, e tutto questo mi ha portato da una fondamentale inquietudine di fondo mai risolta per il senso del vivere (ha senso per un ateo "cercare" il senso della vita, nonostante "sappia" che non ne ha?) al trovare un senso profondo non a priori, ma a posteriori, nell'amore per la conoscenza e per tutto ciò che considero bello, in natura e nell'uomo. il mio senso della vita è nell'aiutare le persone per quel che mi è possibile e fare bene al mondo, e credere nel progresso sociale, culturale ed ecologico. tutto questo è nato dallo smettere di rimurginare sui torti e sulle stronzate, ma forse ancora più nel profondo dallo smettere di credere alla favola del libero arbitrio (se devo essere ateo, è giusto che io lo sia fino in fondo, e non sostituendo a dio me stesso) e iniziando invece a capire per davvero le persone, cosa in cui per altro sono molto bravo, oltre alla struttura della società e alla natura.

    tutto questo è stato un percorso in più tappe, che non ha richiesto meno di dieci anni.

    l'ateismo non è per tutti (a meno che uno non ci nasca, ateo; suppongo che per te, come per me, l'ateismo sia invece stato un percorso). pone conflitti che non ogni persona può risolvere, perché richiede strumenti culturali profondi ed un notevole coraggio intellettuale. richiede di capovolgere molte domande per trovare la risposta, come quella sull'origine del mondo, che osserviamo adatto alla vita perché non potremmo osservarlo altrimenti. ti richiede di capire la storia della cultura e la storia dell'evoluzione dei propositi degli uomini, e come sono cambiati nelle generazioni. ti richiede di comprendere la struttura della mente di persone che non possono ragionare come ragioni tu, perché la sede dell'astrazione nel loro cervello è molto meno sviluppata, persone come i nostri anziani che non sono malvagi, ma semplicemente non possono ragionare in maniera empatica.

    l'ateismo, più di tutto, è personale, e richiede che tu gli dia un senso. il paradosso dell'allegria che non coincide con la felicità, ma anzi porta ad allontanarvisi, è stato risolto in maniera diversa da diverse culture: per un cristiano praticante la felicità duratura è servire dio; non è ciò che ci rende allegri, o che ci fa provare piacere. per un buddhista la felicità è nella meditazione e nel vivere la vita allontanandosi dalle emozioni forti.

    devi trovare il tuo senso per la vita. devi trovare ciò che ti rende felice.
     
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    Quando mi sento così gioco Baton Pass in ladder e rovino la vita agli altri.
     
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    Sì ecco, però magari ditegli di andare dallo psicologo e non dallo psicanalista (a parte che l'approccio psicodinamico è considerato pseudoscienza da una vita, ma vbb.......), altrimenti si convince che gli piaccia il cazzo xd E visto il personaggio non mi stupirei nemmeno :^)
    I post comunque li ho letti per intero e mi trovo d'accordo in larga parte n_n
     
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    raga ma siete mad lol non ho problemi così gravi da andare a farmi vedere
     
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    psicanalista = psichiatra oppure psicologo abilitato alla psicanalisi, no? cioè uno psicanalista non deve per forza avere il poster di freud appeso in studio e i cazzetti d'argilla sulla scrivania, o almeno credo (mentre uno psicologo senza abilitazione non dovrebbe poter fare quel mestiere lì, cazzetti compresi...).

    sono assolutamente d'accordo che la psicanalisi sia pseudoscienza, o almeno, lo è dal momento in cui tu entri in analisi con un obiettivo (come per me poteva essere "scrivere la tesi") e pensi che lo psicologo ti aiuti a perseguirlo. ma quello è un punto di partenza, un'ancora per costruire qualcosa - nello specifico, per lavorare su quei fenomeni di chiusura e ritornare a far emergere il gusto per il pensiero complesso e variegato a discapito dei chiodi fissi martellanti del pensiero specializzato.

    o almeno, questo è come io interpreto l'aiuto psicologico per come viene offerto adesso

    CITAZIONE (;Moonlight @ 18/2/2019, 15:43) 
    raga ma siete mad lol non ho problemi così gravi da andare a farmi vedere

    guarda che è un'esperienza che può fare pure chi problemi non ne ha. non è che ci vanno solo i pazzi e gli aspiranti suicidi. xd
     
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  12. brizz n_n
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    CITAZIONE (g_f @ 18/2/2019, 15:53)
    psicanalista = psichiatra oppure psicologo abilitato alla psicanalisi, no? cioè uno psicanalista non deve per forza avere il poster di freud appeso in studio e i cazzetti d'argilla sulla scrivania, o almeno credo (mentre uno psicologo senza abilitazione non dovrebbe poter fare quel mestiere lì, cazzetti compresi...).

    sono assolutamente d'accordo che la psicanalisi sia pseudoscienza, o almeno, lo è dal momento in cui tu entri in analisi con un obiettivo (come per me poteva essere "scrivere la tesi") e pensi che lo psicologo ti aiuti a perseguirlo. ma quello è un punto di partenza, un'ancora per costruire qualcosa - nello specifico, per lavorare su quei fenomeni di chiusura e ritornare a far emergere il gusto per il pensiero complesso e variegato a discapito dei chiodi fissi martellanti del pensiero specializzato.

    o almeno, questo è come io interpreto l'aiuto psicologico per come viene offerto adesso

    Non è esattamente il mio campo, però da quanto ne so io le cose funzionano così:
    1. Psichiatria = medico (e ok, fin qui ci siamo), che può eventualmente esercitare la professione di psicoterapeuta se riceve una formazione specifica;
    2. Psicologo = quello che fa psicoterapia avendo ricevuto una formazione di stampo cognitivista + approfondimenti di tipo neurobiologico e/o evoluzionistico (a psicologia che io sappia si fa un esame di neurofisiologia, per dire);
    3. Psicoanalista = quello che fa psicoterapia secondo l'approccio psicodinamico, quindi la seduta freudiana in senso stretto (lettino, mi dica perché vuole scoparsi sua madre etc.).

    Poi vbb, io sono il primo a dire che la psicologia ha problemi di scientificità sotto diversi punti di vista, però l'evidenza dimostra come la terapia cognitivo-comportamentale (quella del punto 2) effettivamente funzioni. Ma non so se ti stavi riferendo a questo xd
     
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    Lo psicoanalista è uno psicoterapeuta che ha una formazione ad orientamento psicoanalitico, che è uno dei tanti orientamenti esistenti. La psicoanalisi infatti è un tipo di psicoterapia, ma la psicoterapia non è necessariamente ed esclusivamente psicoanalisi.

    uh, allora volevo dire psicoterapeuta, non psicanalista (o forse volevo mandare moon a farsi convincere di amare il pene)
     
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  14. ›Dave™
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    Guarda, innanzitutto posso rassicurarti sul fatto che un po' di tachicardia e nausea causati da pensieri riguardanti il futuro non dovrebbero essere preoccupanti vista la situazione in cui siamo.
    Anche io certe volte me ne preoccupo, il mio pensiero ricorrente è che dovrò arrivare alla pensione col bastone e i capelli bianci per far sì che mi venga dato il pane per vivere.
    Chiaramente sono pensieri che lasciano il tempo che trovano, appena smetti di pensarci solitamente la tachicardia dovrebbe andar via in pochi minuti. L'unica cosa che posso consigliarti di fare se hai dei periodi in cui non sei completamente tranquillo è di riempire, come già detto dal buon Geffo, il più possibile le tue giornate di cose che ti appassionano, in modo da avere poco tempo per formulare determinati pensieri che evidentemente ti turbano. Non è vero che dal terapeuta ci vanno solo gli schizzati, io sono andato perché intorno ai 15 anni avevo problemi in famiglia ed erano così gravi che le ripercussioni potevano essere viste dai miei comportamenti sui Forum, ad esempio. La terapia se fatta adeguatamente può far miracoli. Io mi sono sentito rinascere. Ma solo tu saprai in cuor tuo se hai bisogno di un confronto con uno specialista.
     
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    quindi adesso ti piace il cazzo dave?
     
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