Climate Watch: crisi energetica, nucleare, ambiente e cazzate

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Competente

    Group
    Supporter
    Posts
    6,199
    e-penis
    +2,660

    Status
    Anonymous
    Ciao a tutti

    Ritorno dalla tomba con questo bel megathread su un tema che vediamo piuttosto attuale

    Perdonatemi eventuali errori di battitura, scrivo da telefono (il mio PC è morto praticamente, e il mio aziendale è ultra criptato e non viene utilizzato x gli affari miei) quindi non andrò a rivedere troppo l'ortografia anche x la salute delle mie articolazioni delle mani già compromesse di loro.

    Ciò detto..

    Il 2022 si è aperto con un dibattito importante ormai da tempo quale il cambiamento climatico, per diverse ragioni più o meno note questo comporta un tema piuttosto recente quale la crisi energetica e il fatidico rincaro delle bollette.

    Da non studioso e studiato lo riassumo in breve e se sbaglio su qualcosa correggetemi:
    Geopoliticamente la Russia, causa varie diatribe (e non solo) con UE, sta dando priorità alla Cina (non esattamente uno stato green) sulla distribuzione del metano, fonte energetica sempre meno reperibile (apparentemente) e sempre più richiesta (inverni più freddi al nord).
    In aggiunta, data la premessa del cambio climatico e del fortissimo impatto dei riscaldamenti sull'inquinamento, vengono pagate delle "cose" (le chiamerei tasse ma non sono vere e proprie tasse) in più sull'emissione di energia non propriamente rinnovabile.

    Questo insieme di cose porta ad un aumento delle bollette.

    La gente è impazzita (un po' a ragione, un po' no) in merito; non ha ancora capito che bisogna farsene una ragione e ridurre le proprie comodità sull'utilizzo delle risorse. Se ci aggiungiamo utilizzi impropri delle stesse risorse (vedesi tra i mille contesti il coin-mining), siamo a cavallo.

    Internamente, al di là dei propri giudizi personali sulla politica attuale, sono in campo, anche solo a livello concettuale, proposte per una parziale risoluzione del problema.

    Al di là di aiuti monetari (non utili nel long term), si è parlato principalmente di due argomenti: trivelle e nucleare.

    Per chi non lo sapesse, ho maturato nel tempo una certa premura nel rispetto dell'ambiente e della biodiversità, non tanto in chiave "animalista" quanto più in chiave "naturalistica" vera e propria (es. se c'è da fucilare gli scoiattoli grigi o da bruciare tot piante invasive, e non vi è altra soluzione, ben venga).

    Quindi osserviamo un attimo queste due soluzioni, dall'alto della mia profonda ignoranza in materia:

    Trivelle- apparentemente giaciamo su un letto di gas che sta sotto al mediterraneo. trivellare tuttavia comporta squilibri ambientali non di scarso effetto, specie nell'equilibrio della biodiversità marina. Fino a che punto? Boh, questa è una delle domande che rivolto agli uomini di scienza qua presenti.
    Quanto è estimabile il vero e proprio ammontare di risorse nel caso si procedesse per questa via? Altra domanda per voi.

    Nucleare- è da Chernobyl che siamo tutti spaventati in merito al nucleare. Fukushima non ha aiutato, inoltre. Tuttavia, nella mia breve esperienza didattica sul tema, attraverso i miei studi (di 10-11 anni fa, quindi chissà adesso!) posso constatare che i rischi associati a potenziali "disastri nucleari" quali quelli sopracitati, sono davvero davvero inverosimili, nelle centrali moderne. Non so ulteriori dati in merito, qualcuno mi illumina?
    Altro tema che onestamente mi preoccupa di più è che tale fonte viene assoggettata come "non green" (dichiarazioni odierne di Austria e Germania danno a pensare ciò), questo è dovuto al trattamento delle scorie nucleari? Come verrebbero trattate attualmente? C'è una procedura per diminuire un impatto di inquinamento? Vale la candela?

    Io son più propenso a un "sì nucleare" rispetto a un "sì trivelle", anche perché il metano finisce ben prima dell'uranio (o no????) e apparentemente con minori danni.

    Sta di fatto che il primo comportamento sarebbe una maggiore comprensione nostra sul risparmio energetico e sul cambiare le nostre abitudini, a prescindere dal destino geopolitico ed economico in materia.

    Chi può mi illumini a riguardo, necessito farmi un'idea basata su dati di gente più facoltosa del sottoscritto

    Chiaramente senza ideologie tirate in ballo cortesemente.
     
    Top
    .
  2.     +2   Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Gotta Knock A Little Harder

    Group
    Supporter
    Posts
    21,302
    e-penis
    +9,897
    Location
    glade of dreams

    Status
    Anonymous
    be' slim ci siamo svegliati un bel giorno e ci siamo accorti di dover pagare per l'energia. qualcosa che avevamo fondamentalmente dato per scontato ma il nostro buon amico putin ci ha aiutato a ricordare.

    il nucleare è una soluzione percorribile? assolutamente sì, la migliore a disposizione. e, sì, io ero uno dei tanti testa di cazzo che aveva votato no al nucleare in italia all'ultimo referendum, convinto dai vari spauracchi del tipo che le centrali nucleari in italia le costruirebbero chiudendo un occhio sulla sicurezza perché c'è la mafia, o che le scorie le nasconderebbe sempre la mafia facendoci morire tutti - e non è che io adesso abbia smesso di credere che in italia ci sia la mafia, ma al me stesso di oggi appare molto più improbabile che al me stesso del passato che così tanti punti della catena di controllo possano cedere contemporaneamente sulla sicurezza di infrastrutture tanto cruciali.

    la fissione dell'uranio produce energia senza emettere CO2 (né altri gas serra), la CO2 è un prodotto della combustione di sostanze organiche in ambiente ossigenato.

    la reazione è controllata e sicura; non c'è una bomba nucleare pronta a esplodere nel nucleo di ogni centrale nucleare - per fare un'arma nucleare, devi voler fare un'arma nucleare; il 95% dell'uranio nelle barre di uranio che entrano nei reattori è uranio-238, che non è fissile, e quindi non può sostenere la reazione a catena che sta alla base delle esplosioni nucleari. il numero di morti per disastri nucleari nella storia si contano nelle centinaia... solo nel fallimento della diga di banqiao nel 1975 ne morirono duecentoquaranta MILA.

    le scorie nucleari prodotte dalle centrali sarebbero solo una piccolissima parte (in volume, anche se sarebbero la maggior parte in radioattività) delle scorie nucleari che già produciamo in italia per altri motivi, e che già vanno stoccate. quindi la tecnologia già esiste, e viene usata anche per i rifiuti tossici (non solo per quelli radioattivi) prodotti dalla lavorazione industriale: si scelgono delle grotte sotterranee con caratteristiche geologiche ideali, e il materiale lo si deposita lì per sempre (alcuni degli isotopi coinvolti restano radioattivi per miliardi di anni). ovviamente ogni volta che si parla di stoccare qualcosa "per sempre" e si fanno esempi si tralascia il principio antropico e il fatto che nessuna delle scelte passate dell'umanità, per quanto sconsiderata, abbia portato alla nostra totale estinzione (altrimenti non staremmo qui a parlarne) - e questo porta, implicitamente, a sottovalutare il rischio di estinzione che corriamo con queste scelte. ma, nel caso dei rifiuti nucleari (e a differenza di quelli tossici), siamo abbastanza certi del fatto che in futuro ci saranno delle tecnologie che ci permetteranno di riciclare quelle scorie per produrre ulteriore energia - tecnologie che in effetti già esistono, ma per ora non sono competitive nei costi. quindi anche questa prospettiva del "per sempre" potrebbe ridursi sostanzialmente.
     
    Top
    .
  3.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Competente

    Group
    Supporter
    Posts
    6,199
    e-penis
    +2,660

    Status
    Anonymous
    Mi fa piacere sentire questo. Come mai ci son diversi stati che etichettano il nucleare come "inquinante"? Mera ideologia?

    Sull'argomento "scavi nel mare" sai dirmi qualcosa di più? Grazie <3
     
    Top
    .
  4.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Gotta Knock A Little Harder

    Group
    Supporter
    Posts
    21,302
    e-penis
    +9,897
    Location
    glade of dreams

    Status
    Anonymous
    cosa intendi per ideologia? è più una questione di percezione pubblica. chernobyl ha rovinato tutto (anche se l'incidente è stato molto meno grave di quello che si crede), e anche fukushima, nonostante a fukushima non ci sia stata nessuna vittima a causa delle radiazioni (i morti sono stati causati dallo tsunami).

    non è molto diverso dall'ogm, che è stato bandito per decenni a fronte di benefici potenzialmente enormi, eppure come hai visto in tempi di crisi imminente gli stati sono stati molto veloci a voltare la faccia all'opinione pubblica e far sì che gli ogm ce li sparassero direttamente in corpo.

    gli elettori non sono molto... lungimiranti, ecco, e di conseguenza non premiano politici lungimiranti; nel corso di un mandato, un politico anche realmente onesto e avveduto prende un numero molto limitato di decisioni a lungo termine, perché il suo operato è giudicato sulla base delle conseguenze dirette dei provvedimenti che applica (anche quando il nesso causale non è davvero presente). ed è assai ben dimostrato dalla ricerca scientifica che non c'è occasione più facile per prendere decisioni di merda di quando non si ha "la pelle in gioco", cioè non si fa esperienza diretta delle conseguenze delle nostre decisioni.

    non conosco molto della situazione specifica del gas nella crosta sotto il mediterraneo (anche se il fatto che l'italia non è famosa per i suoi giacimenti dovrebbe farci suonare il campanello sul fatto che queste risorse non siano probabilmente grandissime), ma se non lo si estrae è perché evidentemente il gas è più conveniente comprarlo. vedi, i geologi fanno una differenza importante tra "risorsa" e "riserva": non è che i combustibili fossili "finiscono", quelle che finiscono sono le risorse - i giacimenti dove il materiale prezioso è stato concentrato da processi naturali, ed è particolarmente facile estrarlo. finite le risorse, le riserve diventano le nuove risorse: si paga di più (anche in termini di spese ambientali e spesso sociali) e viene sviluppata nuova tecnologia per estrarre ciò che ci serve; perché, comunque, senza energia non viviamo, penso sia da sottolineare bene (per togliere ogni dubbio: l'acquedotto ogni giorno viene riempito di acqua potabile da una pompa, e le pompe usano energia per funzionare).

    tra i costi ambientali legati all'estrazione dei combustibili fossili, oltre a quelli ovvi di piantare delle gigantesche trivelle sui fondali, mettendo in crisi un ecosistema marino che produce, tra le altre cose, l'ossigeno che serve agli animali marini per vivere (cerca "posidonia"), e al fatto che il metano è un gas serra potente (e che bruciandolo produci CO2), ce ne sono altri legati ai terremoti, che sono più frequenti nelle zone in cui si trivella (perché vengono disintegrate rocce ed estratti materiali con funzioni strutturali nella litosfera).

    io però non sono un geologo quindi non prendere queste cose come pasticche di verità
     
    Top
    .
  5.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    CIAO ABRY GUARDA COME MI DIVERTO

    Group
    Member
    Posts
    566
    e-penis
    +110

    Status
    Offline
    scrivo qualcosa qui per seguire il thread
     
    Top
    .
  6.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Herald of taon.

    Group
    Member
    Posts
    862
    e-penis
    +8

    Status
    Anonymous
    Il riscaldamento globale è un tema super complesso ma penso che G_F abbia illustrato l’unica strada non autistica (a la thunberg) che sia percorribile, cioe investire su nucleare (ma i tempi di costruzione sono sui 10 anni, anche se da quel che ho capito senza aumentare i rischi possono essere ridotti) e su geotermico che sono le uniche energie veramente pulite. Avevo sentito parlare anche di idroelettrico perché puoi produrre corrente continuamente caricando l’acqua sopra la diga dal lago artificiale durante la notte quando l’energia costa meno (in America mi pare ci sia un posto dove fanno cosi) ma è comunque un danno all’ecosistema molto superiore.

    Detto questo senza entrare nella questione etica e logistica x cui non sono preparato e dubito le persone qui lo siano, volevo aggiungere una cosa. Ho letto che il prezzo dell’elettricità viene stabilito tuttora in base al prezzo del gas, e di conseguenza l’energia nucleare che l’Italia compra dalla Francia è comunque aumentata sensibilmente di prezzo come mera conseguenza dell’aumento del gas.

    Per risolvere questa cosa serve indipendenza energetica, fondamentalmente. Il gas ti servirà sempre in parte perchè le abitazioni per decenni le riscalderemo ancora a gas, e le macchine andranno avanti a petrolio per un po’, cosi come i veicoli piu grandi come navi ed aerei (dove imporre co2 taxes è una idiozia che ucciderebbe il mercato).

    Possiamo però trasformare il consumo di energia privato e industriale che non necessita di queste risorse usando l’energia nucleare, consci che alcune nazioni del mondo sono 50/60 anni indietro rispetto a noi sotto questo punto di vista, ed altre sono ideologicamente contrarie causa paura del nucleare. Noi siamo tutt’ora nella seconda categoria e spero che questa cosa cambi eventualmente, ma ne dubito tantissimo.

    C’è comunque l’impressione da quel che ho letto qua e la che siamo andati oltre il punto di nOn ritorno.
     
    Top
    .
  7.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Competente

    Group
    Supporter
    Posts
    6,199
    e-penis
    +2,660

    Status
    Anonymous
    Esattamente per quello bisogna mettersi l'anima in pace per il nucleare anche perché sono paure scaturite da pregiudizi relativi a decenni fa e prive di una completezza del caso
     
    Top
    .
  8.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Gotta Knock A Little Harder

    Group
    Supporter
    Posts
    21,302
    e-penis
    +9,897
    Location
    glade of dreams

    Status
    Anonymous
    non è che il rischio connesso al nucleare sia zero. ma è un rischio molto basso per unità di energia prodotta, petrolio e carbone per confronto hanno costi diretti molto grandi sulla salute pubblica (a causa dell'inquinamento prodotto)

    e il costo non è basso, a scanso di equivoci. però ha il grosso vantaggio di essere in larga parte indipendente dal prezzo dell'uranio. quindi, ai prezzi non succede quello che è successo quest'inverno al prezzo dell'energia quando è aumentato il gas.
     
    Top
    .
  9.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar


    Group
    NBF User
    Posts
    7,339
    e-penis
    +279

    Status
    Offline
    Io non ho mai capito perché il nucleare sia un argomento politicamente divisivo e polarizzante
     
    Top
    .
  10.     +1   Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Gotta Knock A Little Harder

    Group
    Supporter
    Posts
    21,302
    e-penis
    +9,897
    Location
    glade of dreams

    Status
    Anonymous
    questa è una gran bella domanda, ma in effetti tutte le questioni scientifiche e tecnologiche lo sono diventate quando hanno avuto l'occasione di essere portate sul palcoscenico della politica. presa coscienza di quello che secoli di industrializzazione hanno fatto di disastroso all'ambiente e al nostro corpo, ora le persone combattono strenuamente contro tutto ciò che non aderisce al loro ideale bucolico di natura con i fiori e gli uccellini che cinguettano (almeno nella loro fantasia; poi, nella pratica, vivono allacciati a internet in un cubo di cemento armato alzando a 30° il termostato a gennaio)



    Edited by g_f - 6/1/2022, 02:08
     
    Top
    .
  11.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    When a true genius appears, you can know him by this sign: that all the dunces are in a confederacy against him

    Group
    NBF User
    Posts
    3,455
    e-penis
    +2,280

    Status
    Offline
    CITAZIONE (mewtwo13 @ 5/1/2022, 21:24) 
    Io non ho mai capito perché il nucleare sia un argomento politicamente divisivo e polarizzante

    Scatena il tribalismo umano.

    POV: sei contro al nucleare.

    Sei tra i buoni. Niente più drammi come Chernobyl, niente uranio interrato dietro casa, niente tumori, malformazioni, né quant'altro. Che sia vero o meno non importa, è quello che credi che conta, la realtà la filtri secondo le tue lenti.

    I pro al nucleare sono degli ignorantoni che vogliono l'inverno nucleare e far piovere uranio in Africa

    POV: sei pro al nucleare.

    Sei tra i buoni. Vuoi ridurre il consumo di carbone/petrolio, e di conseguenza l'inquinamento. Credi che il passaggio a fonti veramente rinnovabili arriverà tra qualche decennio, e che il nucleare è il ponte dal modello energetico odierno a quello completamente rinnovabile. Che poi questo passaggio sia attuabile non lo possiamo sapere.

    I contro al nucleare sono degli ignorantoni che vogliono vedere il pianeta in fiamme e strozzarsi col CO2.

    91Qonyt
     
    Top
    .
  12.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Competente

    Group
    NBF User
    Posts
    2,106
    e-penis
    -220

    Status
    Anonymous
    Ciao Slimmer!
    Secondo me il nucleare fa paura perché vedi le conseguenze nell'immediato. Il disastro di Cernobyl e (molto minore se si conta la sola centrale) quello di Fukushima; le scorie radioattive. Invece non vedi i prodotti di combustione dei combustibili fossili, anche se le polveri e la co2 prodotta sono praticamente impossibili da stoccare a contrario del nucleare, e i danni non sono immediati ma si accumulano pian piano negli anni
     
    Top
    .
  13.     -1   Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Principiante

    Group
    Member
    Posts
    512
    e-penis
    +565

    Status
    Offline
    Un saluto e ben ritrovati, lurkavo da queste parti e vedo un argomento piuttosto interessante.
    É sempre bello vedere le disquisizioni tecniche di gf, su cui poi magari arriviamo, ma credo che sia utile sgomberare per un attimo il campo da tali considerazioni per arrivare al nocciolo: la questione è intrinsecamente politica visto che la problematica ambientale ci costringe a risolvere un conflitto di priorità tra più necessità e/o diritti che, in linea puramente teorica, dovrebbero appartenere all'umanità.
    Continuare a guardare al problema in modo tecnico/scientifico ci condannerebbe, inevitabilmente, a non capire assolutamente niente.
    Non solo: la suddetta problematica, che esiste da molto ed è andata via via ad accentuarsi, è un'occasione perfetta per infliggere imposizioni al popolo. Imposizioni che, in assenza di giustificazioni, sarebbe molto più difficile infliggere.

    Queste considerazioni vi ricordano qualcosa? Già... covid-19. Effettivamente mi ricordano anche le Torri Gemelle e la crisi del 2007-2008, ma fermiamoci pure prima.
    Ho un caro amico che vive nel Regno Unito (ha doppia cittadinanza e ha ben visto di scappare) e fondamentalmente lui, il 19 luglio 2021, è tornato nel 2018; inoltre ha trovato lavoro in tre giorni dal suo arrivo, in un paesone inglese paragonabile a quello in cui viviamo in Italia.
    In pratica, in tre giorni ha ottenuto tutto ciò che qui ha bramato per una vita - il ritorno al 2018 l'ha bramato solo per due anni, ovviamente.
    Qui i media hanno sempre parlato solamente di siringhe, camionette dei morti, terrapiattisti, negazionisti dell'olocausto, museruole e via discorrendo, avendo cura di spostare i riflettori solo ed esclusivamente nei luoghi in cui contagi, decessi e restrizioni aumentano. Mai che si parli con chiarezza di chi sta meglio.
    Alcuni potrebbero bacchettarmi asserendo che nelle ultime due settimane si sente parlare di qualche spiraglio di luce: io dico che nei fatti siamo ancora con la museruola all'aperto (dopo tre freccette nel braccio) e che comunque mi riferisco a un periodo di due anni. Mica noccioline.
    Il green pass lo ricollego anche alle simpaticissime tessere che servono per aprire i bidoni della spazzatura: forse non tutte le città hanno già la tessera, dico solo che la mia città è diventata un porcile visto che la gente preferisce buttare a terra. Non me la sento di biasimarli a questo punto.
    E ve lo dice uno che in una trentina d'anni non ha buttato una cartaccia a terra che sia una: grossa mancanza di dignità a mio vedere, e personalmente penso di averne da vendere.
    Tutto sta nello scegliere se si vuole essere liberi o se si vuole essere sicuri. Io dico che gli inglesi sono (relativamente) liberi e al sicuro (hanno più o meno lo stesso numero di decessi nostro), mentre noi non siamo liberi e non siamo neanche al sicuro visto che, nonostante tutte le dolorosissime rinunce alla libertà (e alla salute mentale), abbiamo avuto una quantità di contagi stimabile tra i 6 e i 10 milioni con Omicron mentre a livello di morti siamo alla pari del Regno Unito.

    Tornando alla tematica ambientale, abbiamo la stessa narrazione: i cinquantenni complottardi con la carta stagnola in testa e terrapiattisti negano l'olocausto e l'unica soluzione è una compressione delle libertà e dei diritti.
    Ancora una volta abbiamo due squadre contrapposte (chi ci crede e chi no) senza ricevere la grazia di poter esprimere delle posizioni intermedie. Questo è il livello di libertà che abbiamo: puoi scrivere quello che vuoi sui social media (come se contasse qualcosa, tra l'altro) ma vieni comunque preso per un orecchio dall'arbitro e ricondotto nella tua metà campo in attesa del fischio d'inizio delle ostilità contro i tuoi simili.
    Alcuni di voi avranno sentito parlare di green pass sulle case: per farla breve, in un futuro non troppo lontano non sarà possibile affittare o vendere case di classe energetica bassa.
    Insomma: mi sono dilungato di più sulla questione covid semplicemente perché è un film di cui non abbiamo ancora visto il finale, ma il primo tempo è agli sgoccioli e alcuni hanno già capito come finisce la storia.
    La problematica ambientale rappresenta il sequel cinematografico e la problematica covid-19 è rivelativa di ciò che accadrà.
    Non verranno utilizzate soluzioni welfaristiche, come avrebbe potuto essere un rafforzamento della medicina territoriale contro covid-19, ma soluzioni di stampo neoliberista: i problemi creati dal modello economico neoliberista avranno come risposta la vendita di altri prodotti.
    L'emblema è il monopattino, ma ci sono anche automobili e altri prodotti che non riesco manco a immaginare.
    Gli analoghi di siringhini e museruole.
    Quando un noto ricercatore italiano (stiamo parlando di uno con un indice accademico di quasi 200) chiese l'autorizzazione al comitato etico per condurre uno studio randomizzato controllato su delle profilassi secondarie, il permesso gli venne negato. Non voglio dire che le profilassi secondarie sarebbero state la soluzione di ogni male, ma non avrebbero neanche fatto male.
    Ho trovato questa informazione solo in un'intervista sull'Huffington Post (e prego ogni giorno che il padreterno mi scampi e mi liberi da quel giornale), in TV lo facevano parlare solo di siringhini.
    Chiaro, no?

    Per quanto riguarda l'ambiente/emergenza climatica: sarà meraviglioso vedere gente di 40 anni viaggiare sui monopattini con le cuffiette nelle orecchie mentre le multinazionali comprano materie prime in Argentina, le caricano su degli aerei per poi lavorarle nel sud-est asiatico e infine smistarle negli Stati Uniti.
    Un tempo i ragazzi sognavano la Ferrari, oggi il monopattino. E ve lo dice uno che nei suoi "enta" continua imperterrito a viaggiare sulla sua bicicletta da 300€, sfidando in velocità le automobili quando quest'ultime gli stirano i pantaloni o gli fanno qualche sgarro. C'è gente che rimane pietrificata.
    Ma l'ho scelto io.

    La diatriba sul nucleare la vedo un po' come Moonlight: nel caso del nucleare i rischi sono plateali, mentre magari i combustibili fossili non danno nell'occhio. Ho sempre considerato il nucleare una scorciatoia di chi guarda più all'aspetto economico della situazione che a quello ambientale/salutistico: le scelte complesse si risolvono a livello di priorità nella scala valoriale, come ho detto in apertura, e se credi che l'ambiente sia in condizioni così preoccupanti allora come prima cosa cambi il modello economico e poi investi pesantemente sulle fonti rinnovabili. Fai così e intanto vedi a che punto arrivi.
    Magari fai una bella patrimoniale sui miliardari per finanziare le rinnovabili, non ci avevano forse detto che Billi Cancelli e i vari miliardari sono dei filantropi? Dovrebbero essere contenti di salvarci.
    Il problema rimane politico (e riguarda il modello economico): gli stati hanno perso forza e queste persone decidono il nostro destino.
    I fatturati di Apple ed Amazon (per dirne un paio) non hanno nulla da invidiare al PIL dell'Italia, è piuttosto incredibile pensare che esporre le idee che ho esposto ti valga in automatico l'etichetta di COMPLOTTISTA. I fatti sono sotto gli occhi di tutti. Questo post vale anche come esperimento di psicologia sociale.
     
    Top
    .
  14.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Herald of taon.

    Group
    Member
    Posts
    862
    e-penis
    +8

    Status
    Anonymous
    Il fatturato di amazon è di 386 miliardi, il pil dell’italia 1886 migliaia di miliardi.
     
    Top
    .
  15.     -1   Top   Dislike
     
    .
    Avatar


    Group
    NBF User
    Posts
    7,339
    e-penis
    +279

    Status
    Offline
    CITAZIONE (marcoasd @ 8/2/2022, 10:26) 
    Un saluto e ben ritrovati, lurkavo da queste parti e vedo un argomento piuttosto interessante.
    É sempre bello vedere le disquisizioni tecniche di gf, su cui poi magari arriviamo, ma credo che sia utile sgomberare per un attimo il campo da tali considerazioni per arrivare al nocciolo: la questione è intrinsecamente politica visto che la problematica ambientale ci costringe a risolvere un conflitto di priorità tra più necessità e/o diritti che, in linea puramente teorica, dovrebbero appartenere all'umanità.
    Continuare a guardare al problema in modo tecnico/scientifico ci condannerebbe, inevitabilmente, a non capire assolutamente niente.
    Non solo: la suddetta problematica, che esiste da molto ed è andata via via ad accentuarsi, è un'occasione perfetta per infliggere imposizioni al popolo. Imposizioni che, in assenza di giustificazioni, sarebbe molto più difficile infliggere.

    Queste considerazioni vi ricordano qualcosa? Già... covid-19. Effettivamente mi ricordano anche le Torri Gemelle e la crisi del 2007-2008, ma fermiamoci pure prima.
    Ho un caro amico che vive nel Regno Unito (ha doppia cittadinanza e ha ben visto di scappare) e fondamentalmente lui, il 19 luglio 2021, è tornato nel 2018; inoltre ha trovato lavoro in tre giorni dal suo arrivo, in un paesone inglese paragonabile a quello in cui viviamo in Italia.
    In pratica, in tre giorni ha ottenuto tutto ciò che qui ha bramato per una vita - il ritorno al 2018 l'ha bramato solo per due anni, ovviamente.
    Qui i media hanno sempre parlato solamente di siringhe, camionette dei morti, terrapiattisti, negazionisti dell'olocausto, museruole e via discorrendo, avendo cura di spostare i riflettori solo ed esclusivamente nei luoghi in cui contagi, decessi e restrizioni aumentano. Mai che si parli con chiarezza di chi sta meglio.
    Alcuni potrebbero bacchettarmi asserendo che nelle ultime due settimane si sente parlare di qualche spiraglio di luce: io dico che nei fatti siamo ancora con la museruola all'aperto (dopo tre freccette nel braccio) e che comunque mi riferisco a un periodo di due anni. Mica noccioline.
    Il green pass lo ricollego anche alle simpaticissime tessere che servono per aprire i bidoni della spazzatura: forse non tutte le città hanno già la tessera, dico solo che la mia città è diventata un porcile visto che la gente preferisce buttare a terra. Non me la sento di biasimarli a questo punto.
    E ve lo dice uno che in una trentina d'anni non ha buttato una cartaccia a terra che sia una: grossa mancanza di dignità a mio vedere, e personalmente penso di averne da vendere.
    Tutto sta nello scegliere se si vuole essere liberi o se si vuole essere sicuri. Io dico che gli inglesi sono (relativamente) liberi e al sicuro (hanno più o meno lo stesso numero di decessi nostro), mentre noi non siamo liberi e non siamo neanche al sicuro visto che, nonostante tutte le dolorosissime rinunce alla libertà (e alla salute mentale), abbiamo avuto una quantità di contagi stimabile tra i 6 e i 10 milioni con Omicron mentre a livello di morti siamo alla pari del Regno Unito.

    Tornando alla tematica ambientale, abbiamo la stessa narrazione: i cinquantenni complottardi con la carta stagnola in testa e terrapiattisti negano l'olocausto e l'unica soluzione è una compressione delle libertà e dei diritti.
    Ancora una volta abbiamo due squadre contrapposte (chi ci crede e chi no) senza ricevere la grazia di poter esprimere delle posizioni intermedie. Questo è il livello di libertà che abbiamo: puoi scrivere quello che vuoi sui social media (come se contasse qualcosa, tra l'altro) ma vieni comunque preso per un orecchio dall'arbitro e ricondotto nella tua metà campo in attesa del fischio d'inizio delle ostilità contro i tuoi simili.
    Alcuni di voi avranno sentito parlare di green pass sulle case: per farla breve, in un futuro non troppo lontano non sarà possibile affittare o vendere case di classe energetica bassa.
    Insomma: mi sono dilungato di più sulla questione covid semplicemente perché è un film di cui non abbiamo ancora visto il finale, ma il primo tempo è agli sgoccioli e alcuni hanno già capito come finisce la storia.
    La problematica ambientale rappresenta il sequel cinematografico e la problematica covid-19 è rivelativa di ciò che accadrà.
    Non verranno utilizzate soluzioni welfaristiche, come avrebbe potuto essere un rafforzamento della medicina territoriale contro covid-19, ma soluzioni di stampo neoliberista: i problemi creati dal modello economico neoliberista avranno come risposta la vendita di altri prodotti.
    L'emblema è il monopattino, ma ci sono anche automobili e altri prodotti che non riesco manco a immaginare.
    Gli analoghi di siringhini e museruole.
    Quando un noto ricercatore italiano (stiamo parlando di uno con un indice accademico di quasi 200) chiese l'autorizzazione al comitato etico per condurre uno studio randomizzato controllato su delle profilassi secondarie, il permesso gli venne negato. Non voglio dire che le profilassi secondarie sarebbero state la soluzione di ogni male, ma non avrebbero neanche fatto male.
    Ho trovato questa informazione solo in un'intervista sull'Huffington Post (e prego ogni giorno che il padreterno mi scampi e mi liberi da quel giornale), in TV lo facevano parlare solo di siringhini.
    Chiaro, no?

    Per quanto riguarda l'ambiente/emergenza climatica: sarà meraviglioso vedere gente di 40 anni viaggiare sui monopattini con le cuffiette nelle orecchie mentre le multinazionali comprano materie prime in Argentina, le caricano su degli aerei per poi lavorarle nel sud-est asiatico e infine smistarle negli Stati Uniti.
    Un tempo i ragazzi sognavano la Ferrari, oggi il monopattino. E ve lo dice uno che nei suoi "enta" continua imperterrito a viaggiare sulla sua bicicletta da 300€, sfidando in velocità le automobili quando quest'ultime gli stirano i pantaloni o gli fanno qualche sgarro. C'è gente che rimane pietrificata.
    Ma l'ho scelto io.

    La diatriba sul nucleare la vedo un po' come Moonlight: nel caso del nucleare i rischi sono plateali, mentre magari i combustibili fossili non danno nell'occhio. Ho sempre considerato il nucleare una scorciatoia di chi guarda più all'aspetto economico della situazione che a quello ambientale/salutistico: le scelte complesse si risolvono a livello di priorità nella scala valoriale, come ho detto in apertura, e se credi che l'ambiente sia in condizioni così preoccupanti allora come prima cosa cambi il modello economico e poi investi pesantemente sulle fonti rinnovabili. Fai così e intanto vedi a che punto arrivi.
    Magari fai una bella patrimoniale sui miliardari per finanziare le rinnovabili, non ci avevano forse detto che Billi Cancelli e i vari miliardari sono dei filantropi? Dovrebbero essere contenti di salvarci.
    Il problema rimane politico (e riguarda il modello economico): gli stati hanno perso forza e queste persone decidono il nostro destino.
    I fatturati di Apple ed Amazon (per dirne un paio) non hanno nulla da invidiare al PIL dell'Italia, è piuttosto incredibile pensare che esporre le idee che ho esposto ti valga in automatico l'etichetta di COMPLOTTISTA. I fatti sono sotto gli occhi di tutti. Questo post vale anche come esperimento di psicologia sociale.

    per me quello che hai scritto non ti vale l'etichetta di complottista, ma un'altra che non mi va di scrivere.
     
    Top
    .
90 replies since 3/1/2022, 18:45   1709 views
  Share  
.